tag:blogger.com,1999:blog-2151069734607074152024-03-05T05:51:50.604-08:00UNIVERSOBlog creato per un esame di informatica.Argomenti trattati:stelle,altre forme di vita e universo in generale.SSSGiacomohttp://www.blogger.com/profile/00860753425279917669noreply@blogger.comBlogger31125tag:blogger.com,1999:blog-215106973460707415.post-10285885067194896402011-05-26T06:09:00.000-07:002011-05-26T06:27:54.905-07:00La cosa fondamentale :l'OGGETTIVITA'Premetto che non centra assolutamente niente con l'argomento del mio blog,però è una cosa che voglio scrivere comunque.<br />
<br />
Molti studi accertati attestano ciò:<br />
Esistono 3 livelli: linguaggio verbale, linguaggio non verbale e<br />
linguaggio paraverbale. L’influenza e le caratteristiche di questi<br />
diversi piani di comunicazione sono i seguenti:<br />
1) Linguaggio verbale; 7%- Sono le parole che utilizziamo;<br />
2) Linguaggio paraverbale; 38% - Sono i toni, il timbro, il<br />
volume e l’inflessione della voce;<br />
3) Linguaggio non verbale; 55% - Tutto il resto: la postura,<br />
l’atteggiamento, come si muove il nostro corpo, la posizione che<br />
assumiamo e i gesti che facciamo.<br />
<br />
Quindi possiamo ben capire quanto un esame orale falsifichi le vere conoscenze dell'interrogato o chicchessia.Un buon oratore può sapere ben poco o nulla e riuscire a far benissimo e magari uno che sa 1000 volte di più,può fare molto peggio.Secondo me il "SAPERE",la conoscenza,in quasi tutti i lavori è molto più importante del saper parlare(anche se una fusione delle due cose sarebbe il top),sopratutto a medicina dal mio punto di vista.Ripeto,anche il relazionarsi con il paziente è molto importante,ma penso che la cosa fondamentale sia dargli la medicina giusta,sapere dove incidere con il bisturi ecc ecc...<br />
Proprio per i motivi che ho appena detto,secondo me,il metodo di fare solo esami orali(a medicina la stragrande maggioranza)è sbagliato.L'esame orale non è assolutamente oggettivo,e testa la conoscenza dell'esaminando solo su pochissimi punti.<br />
Faccio un esempio pratico:l'esame di anatomia I.Ecco,come fa un professore nel giro di 5-10 minuti(tempo dell'esame)a testare la tua conoscenza in modo esaustivo?semplice...non lo fa.La fortuna(che ti faccia la domanda giusta) e il tuo modo di saper parlare ha un ruolo superiore al 90%.Magari uno ha studiato tutto alla perfezione,saltando un piccolo pezzo e gli viene chiesto proprio quello,così prende un voto basso(in questo caso addirittura non rifiutabile)e magari un altro ha studiato poco o nulla ma è bravo a parlare e gli viene chiesto la cosa che sa un po' meglio e prende un voto molto più alto dell'altro.<br />
Dal mio punto di vista è uno scempio.<br />
Per soppiantare questo problema sarebbe molto semplice.Basterebbe fare esami scritti molto approfonditi,con molte domande a risposta multipla e aperta così che avremo molti benefici:<br />
1)Totale oggettività(sopratutto se a correggere il compito fossero più professori e il compito venisse corretto <br />
al buio,cioè senza sapere il nome del candidato,di cui stanno correggendo il compito)<br />
2)La conoscenza verrebbe testata su tantissimi punti così da saggiare al meglio il livello di preparazione del <br />
teste.<br />
3)Si testerebbe solo la conoscenza reale,quelle che sono veramente le conoscenze del teste.<br />
I vantaggi secondo me sarebbero moltissimi.Magari qualcuno potrà dire che anche per rispondere alle domande aperte ci vuole una buona qualità di scrittura,di sintesi e tutto il resto,ma alla fine i concetti,quelli utili al professore per capire a quale voto sia la tua conoscenza,se uno li sa ce li scrive in un modo o in un altro.<br />
In questo modo dal mio punto di vista andrebbero avanti e avrebbero i voti migliori,quelli che se lo meritano.Ora come ora è più un terno al lotto,per il quale il tuo voto dipende da una miscellanea di fattori,che esentano dalle conoscenze necessarie alla pratica di un lavoro,come il medico e molti altri.SSSGiacomohttp://www.blogger.com/profile/00860753425279917669noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-215106973460707415.post-59539112606123585342011-05-26T05:08:00.000-07:002011-05-26T05:08:38.461-07:00Vediamo se riusciamo a trovare qualche "alieno".<div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">La fase di ricerca di possibili pianeti abitati tra i candidati suggeriti da Kepler è iniziata l’8 maggio, quando il Green Bank Telescope, il più grande radio telescopio orientabile, ha potuto lavorare per 24 ore su 86 pianeti di dimensioni terrestri in posizioni “accettabili” per la vita. Ora tocca al milione di appassionati in giro per il mondo analizzare i dati e incrociare le dita.</span></div><div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Non è ovviamente sicuro che tutte le stelle scelte abbiano pianeti abitabili, ma sicuramente sono i luoghi migliori per cercare ET. Il Green Bank dedica circa cinque minuti a ogni stella che mostra di possedere un pianeta con una temperatura superficiale compresa tra zero e 100 °C.</span></div><div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ricordiamo che finora le ricerche precedenti non hanno dato risultati particolari. Quando si è usato Arecibo, però, si sono osservate stelle simili al nostro Sole, avendole giudicate le più idonee a ospitare la vita. Oggi sappiamo che potrebbe anche non essere così. Purtroppo il grande radio telescopio di Arecibo non può guardare i pianeti di Kepler, dato che è fisso. Poco male. Ci sono altri vantaggi rispetto al gigante di Portorico. Non sarà, infatti, obbligatorio lavorare solo nella linea dell’idrogeno di 21 cm (1420 MHz), in quanto il Green Bank potrà spaziare in un range di 800 MHz, circa 300 volte più ampio di quello di Arecibo. Questo vuol dire che i dati ricavati in un solo giorno sono equivalenti a quelli di un anno di Arecibo (circa 60 terabytes). Sarà molto importante il fatto che il radio telescopio utilizzato coprirà completamente il “buco dell’acqua”, compreso tra i 21 (idrogeno neutro) e i 18 cm (ione OH). Dato che la vita dovrebbe svilupparsi dove c’è acqua, questa banda è l’ideale per avere segnali di forme di vita simili a noi. Forse il miglior “faro” per dirigerci verso razze intelligenti.</span></div><div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span></div><div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Dopo le 86 stelle prescelte, Green Bank passerà a studiare tutte le altre stelle osservate con successo da Kepler.</span></div><div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Estrapolando i dati di Kepler, dobbiamo aspettarci almeno 50 miliardi di pianeti nella galassia. </span></div><div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span></div><div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="line-height: normal;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Io sono molto ottimista per quanto riguarda la vita nella nostra,ma sinceramente penso che sarà la missione Darwin dell’ESA a scoprire con certezza matematica,la vita alla lunghezza d’onda dell’acqua.<br />
Le ragioni? maggiore risoluzione,maggiore numero di stelle esaminate,e tecnologie più affinate,la certezza ci arriverà tra il 2020 e il 2025 ovvero 5 o 10 anni dopo il lancio della missione Darwin entro il 2015.<br />
Cmq e un inizio per far un paragone Kepler=tv bianco e nero<br />
Darwin= Full HD</span></span></div><div style="font-family: Tahoma, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="line-height: normal;"><span class="Apple-style-span" style="color: #010151;"><br />
</span></span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Sono molto curioso di vedere cosa ci prospetta il futuro!</span><br />
<div style="font-family: Tahoma, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px;"><span class="Apple-style-span" style="color: #010151;"><br />
</span></div><div style="color: #010151; font-family: Tahoma, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;"><br />
</div>SSSGiacomohttp://www.blogger.com/profile/00860753425279917669noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-215106973460707415.post-65729641178815318932011-05-18T12:08:00.000-07:002011-05-18T13:04:14.744-07:00Gli asteroidi e un eventuale impatto con la Terra<div style="line-height: 18px;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiudkvLAUyFtZqKSG-YPlPOUA5robnslWzykeNTrL6LGoyrr9C-VK8DX4P_wL2raBVXYdbRv9ZXY6Lcwh3W78FOqmXfbe0R8AWjGal3yZ5oHgmstVg2Fio6of0UWEwlA-gUYBVeL8kkB-8m/s1600/imgres.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiudkvLAUyFtZqKSG-YPlPOUA5robnslWzykeNTrL6LGoyrr9C-VK8DX4P_wL2raBVXYdbRv9ZXY6Lcwh3W78FOqmXfbe0R8AWjGal3yZ5oHgmstVg2Fio6of0UWEwlA-gUYBVeL8kkB-8m/s1600/imgres.jpg" /></a></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Le ultime ricerche, collegate al celeberrimo asteroide Apophis, sembravano indicare che la migliore strategia per scongiurare l’impatto di un asteroide pericoloso per la Terra sia quella di cercare di deviarne la traiettoria. Tuttavia, l’esatto rischio di scontro si conoscerebbe soltanto poco tempo prima, quando ormai qualsiasi manovra correttiva sarebbe inutile. Sperare che le Nazioni trovino un accordo preliminare per l’invio di una missione terribilmente dispendiosa, senza una sicurezza del disastro, è utopia pura. Nel caso di Apophis si è arrivati pensino a pensare che sarebbe stato meglio evacuare tutta la California e ricostruirne le città piuttosto che “rischiare” una missione spaziale di correzione orbitale. Questa, purtroppo, è la politica…</span></div><div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ricordiamo che un eventuale impatto di Apophis con la Terra nel 2036 libererebbe un’energia pari a 68000 volte quella della bomba atomica di Hiroshima. E Apophis è piccolo, nettamente inferiore al chilometro di diametro. Fortunatamente, sembra ormai del tutto scongiurato il pericolo Apophis, ma asteroidi con la cattiva abitudine di passare vicino al nostro pianeta ve ne sono tanti, circa un migliaio superiori al chilometro, e quindi l’evento prima o poi capiterà e la burocrazia politica mondiale, con le sue lentezze e indecisioni, potrebbe portarci verso una fine simile a quella dei dinosauri di 65 milioni di anni fa.</span></div><div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Nel caso di Apophis si pensava di agire con il cosiddetto “trattore gravitazionale”, ossia con un’astronave “pesante”, da inserire molto vicina all’asteroide. I suoi razzi l’avrebbero mantenuta immobile rispetto all’oggetto celeste e avrebbero compensato la sua attrazione gravitazionale. Come conseguenza, dato che anche la piccola astronave avrebbe attratto leggermente l’asteroide, quest’ultimo si sarebbe spostato lentamente verso di lei fino a cambiare l’orbita quel tanto che bastava per non colpire la Terra.</span></div><div class="thumb_box_center"><img alt="La strategia operativa del trattore gravitazionale" src="http://www.astronomia.com/wp-content/uploads/2011/05/strategia-trattore.jpg" style="background-color: #f7f7f7; border-bottom-color: rgb(206, 206, 206); border-bottom-style: solid; border-bottom-width: 1px; border-color: initial; border-color: initial; border-left-color: rgb(206, 206, 206); border-left-style: solid; border-left-width: 1px; border-right-color: rgb(206, 206, 206); border-right-style: solid; border-right-width: 1px; border-style: initial; border-style: initial; border-top-color: rgb(206, 206, 206); border-top-style: solid; border-top-width: 1px; display: block; margin-left: auto; margin-right: auto; padding-bottom: 2px; padding-left: 2px; padding-right: 2px; padding-top: 2px;" /><br />
<div style="line-height: 18px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="color: red; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">La strategia operativa del “trattore gravitazionale”. L’astronave T è mantenuta “ferma” dai getti dei suoi razzi (controllati in modo da non investire l’asteroide). L’asteroide A è attratto lentamente verso il velivolo spaziale e cambia lentamente la sua orbita attorno al Sole, scongiurando l’impatto.</span></div><div style="line-height: 18px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span></div></div><div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Bellissima tecnica, ma da eseguire molto tempo prima dell’impatto (anni) e con il problema di far scorrere lentamente l’ipotetico punto di scontro sulla superficie del nostro pianeta. Questo si sarebbe spostato lungo un arco lunghissimo, attraversando Nazioni diverse, prima di uscire dalla Terra. E chi avrebbe diretto le manovre? E se si fosse guastato il sistema spaziale? E se magari fosse stato “bloccato” volontariamente sopra qualche paese “scomodo”? Insomma, il gioco del potere e degli interessi economici avrebbe facilmente vinto sui rischi di una catastrofe “locale”.</span></div><div class="thumb_box_center"><div style="line-height: 18px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span></div></div><div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Nel frattempo. Però, qualcuno ha pensato anche a soluzioni diverse. Una sembra particolarmente interessante, anche perché estremamente semplice e -a prima vista- banale. Come spesso capita, sono proprio le idee ovvie che si dimostrano le più intriganti: in fondo le leggi della Natura sono molto meno complesse delle formule intricate che si costruiscono quando ancora si brancola nel buio. Gregory Matloff del City Tech di New York, in collaborazione con la NASA ha scoperto l’uovo di Colombo, forse pensando a quanto capita comunemente sulle comete.</span></div><div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Queste ultime, a mano a mano che si avvicinano al Sole, e quindi si riscaldano, iniziano a sublimare il ghiaccio che le compone, liberando getti di gas che si disperdono nello spazio. Parecchie missioni hanno mostrato benissimo come questo avviene naturalmente.</span></div><div class="thumb_box_center"><div style="line-height: 18px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span></div></div><div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Durante queste fasi peculiari, la cometa non segue soltanto la legge dettata da Newton, ma subisce effetti non gravitazionali derivanti dai getti di materiale. Ne deriva che il suo movimento è difficilmente controllabile e la sua traiettoria subisce variazioni anche importanti.</span></div><div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Gli asteroidi non sono, ovviamente, come le comete, ma non sono nemmeno troppo diversi. Sicuramente il calore del Sole non riesce a fargli sublimare il ghiaccio (sempre che ne abbiano) e nemmeno a modificargli l’orbita, se non solo attraverso la pressione di radiazione e alcuni effetti di piccola entità che tendono a farli migrare lentamente verso le zone più interne o più esterne, su tempi lunghissimi. Noi, invece, avremmo bisogno di qualcosa di veramente rapido e decisivo.</span></div><div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Tuttavia, se non si può cambiare la composizione degli asteroidi, si può cambiare la “potenza” del calore solare. Matloff ha così studiato la possibilità di riscaldare sufficientemente la superficie di un asteroide in modo da creare un getto di materia gassosa, tale da cambiargli l’orbita di quel tanto che basta per scongiurare la catastrofe. Per concentrare i raggi solari, sarebbero sufficienti due vele solari (non servirebbero solo per viaggiare nello Spazio…) posizionate nel punto giusto e con le giuste dimensioni. Esse sarebbero costruite con superfici di metallo riflettente sottilissime, pari a un decimo dello spessore di un capello umano. Esse viaggerebbero per un anno a fianco dell’asteroide e ne riscalderebbero una sua parte fino a creare un getto violento e continuo di materiale. Insomma, creerebbero una cometa artificiale e controllata.</span></div><div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Per potere ottenere lo scopo bisogna studiare bene fino a quale profondità deve arrivare il calore. Né troppo in profondità (col rischio di scaldare soltanto), né troppo superficialmente. Matloff e il suo gruppo hanno indicato che la giusta posizione dovrebbe aggirarsi intorno al decimo di millimetro sotto la superficie. Ovviamente, ciò dipenderebbe anche dalla struttura fisico-chimica dell’asteroide, ma le osservazioni spettroscopiche preventive darebbero i dati necessari.</span></div><div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Le ricerche di laboratorio continuano, agendo su esempi di svariati meteoriti, in modo da avere una chiara idea di quando, quanto e come si dovrebbe agire a seconda della composizione dell’oggetto “bersaglio”. Si comincia anche a pensare di utilizzare il passaggio ravvicinato di Apophis del 2029 per sfruttarlo come banco di prova, non essendoci rischi di alterare la situazione in modo peggiorativo. Tuttavia, gli USA e la Russia hanno idee discordanti a riguardo. Ovviamente…</span></div><div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span></div><div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Speriamo che prima del “vero” e “sicuro” scontro futuro (che sicuramente prima o poi giungerà), la mente umana sia progredita almeno come la tecnologia spaziale…</span></div><div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">I dinosauri sono stati padroni della Terra per più di 180 milioni di anni.Poi un asteroide li ha fatti estinguere...chissà se anche noi avremo questa "fortuna" di vivere così a lungo.Resta il fatto che statisticamente la probabilità che un asteroide(di dimensioni sufficienti a causare una catastrofe) ci colpisca è molto bassa</span></div>SSSGiacomohttp://www.blogger.com/profile/00860753425279917669noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-215106973460707415.post-14984366906315667372011-05-17T03:02:00.000-07:002011-05-17T03:02:10.624-07:00Plutone<div style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px; text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Plutone è l'ultimo pianeta del Sistema Solare e il più piccolo. Esso si muove attorno al Sole lungo un'orbita molto ellittica. Quando si trova alla massima distanza dal Sole, dista da esso ben 52 volte più della Terra. Quando invece si trova nel punto più vicino, si trova a 'sole" 30 volte la distanza Terra-Sole.</span></div><div style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px; text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Puoi immaginare quanto sia freddo ed oscuro, dato che a quella distanza raccoglie solo una piccolissima parte della luce solare.</span></div><div style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px;"></div><table border="0" cellpadding="0" cellspacing="20" style="text-align: center;"><tbody>
<tr><td><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">A causa della sua enorme lontananza, è stato scoperto solo nel 1930, da W. Tombaugh. La sua esistenza era stata ipotizzata per spiegare alcune deviazioni nelle orbite di Nettuno ed Urano, esattamente come era successo per Nettuno.</span></td><td><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span></i></td></tr>
</tbody></table><br />
<div style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px;"></div><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">L'asse di rotazione di Plutone è inclinato di 122 gradi sul suo piano orbitale.</span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><div style="text-align: center;">L'orbita di Plutone è inclinata di 17 gradi rispetto a quelle degli altri pianeti, che si trovano tutte più o meno sullo stesso piano.</div><div style="text-align: center;">A causa della forma molto ellittica della sua orbita, ogni 248 anni Plutone penetra in quella di Nettuno e vi rimane per circa 20 anni. Attualmente siamo in questa fase, quindi Nettuno è più distante di Plutone.</div></span><br />
<div style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px; text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Plutone è un pianeta molto piccolo e di tipo roccioso, come i pianeti interni del Sistema Solare. E' così diverso dagli altri pianeti che molti astronomi dubitano che si sia formato insieme ad essi. Forse era un corpo che si trovava nelle vicinanze ed è stato catturato dalla gravità del Sole, rimandendo intrappolato in un'orbita.</span></div><div style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px;"></div><hr style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px; text-align: center;" /><div style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px; text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">La massa di Plutone è pari a due millesimi di quella terrestre. La sua gravità è così debole che un uomo di 70 Kg su Plutone ne peserebbe solo 4 e mezzo, meno di quanto peserebbe sulla Luna. Sul nostro satellite, infatti, la gravità è sei volte più piccola che sulla Terra: un uomo di 70 Kg ne peserebbe meno di dodici.</span></div><div style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px;"></div><table style="text-align: center;"><tbody>
<tr><td><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img height="257" src="http://www.pd.astro.it/planet/images/PLUTO2.GIF" width="235" /><br />
<br />
<i><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">La superficie di Plutone, ripresa per la prima volta dal<b>Telescopio Spaziale Hubble</b>. </span></i></span></td><td><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Plutone è composto per l'80% di roccia e per il resto di acqua e metano ghiacciati. Quando si avvicina al Sole, una parte di questo ghiaccio evapora e intorno al pianeta si forma una tenue atmosfera. Essa è destinata a scomparire non appena Plutone si sarà allontanato ancora dal Sole.</span></td></tr>
</tbody></table><br />
<div style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px; text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Molto di quello che sappiamo di Plutone lo dobbiamo al <b>Telescopio Spaziale Hubble</b>. Esso infatti ha potuto osservare Plutone senza il disturbo dell'atmosfera terrestre. In questi anni Plutone si trova abbastanza vicino al Sole, e bisogna approfittarne!</span></div><div style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px;"></div><table border="0" cellpadding="0" cellspacing="20" style="text-align: center;"><tbody>
<tr><td><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img height="220" src="http://www.pd.astro.it/planet/images/PLUTO3.GIF" width="295" /><br />
<br />
<i><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">Plutone e Caronte. </span></i></span></td><td><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Plutone possiede un unico satellite: Caronte. La sua massa è un tredicesimo di quella di Plutone e il suo diametro circa la metà.</span></td></tr>
</tbody></table><br />
<div style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px;"></div><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Per questo motivo, i due vengono considerati più come un sistema di due pianeti che come un pianeta e un satellite. Infatti di solito i satelliti sono molto più piccoli dei pianeti attorno ai quali orbitano.</span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><div style="text-align: center;">Caronte possiede anch'esso acqua e metano ghiacciati sulla sua superficie.</div></span><br />
<div style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px;"></div><table border="0" cellpadding="0" cellspacing="20" style="text-align: center;"><tbody>
<tr><td><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Plutone è l'unico pianeta che non è stato ancora esplorato da alcuna sonda. La NASA sta preparando una missione diretta proprio verso Plutone e Caronte: la <b><i>Pluto Express</i></b>. La sonda partirà probabilmente nel 2001 e raggiungerà il pianeta in soli 7 anni. Essa studierà il suolo e l'atmosfera di Plutone, prima che esso si allontani troppo dalla Terra nel suo moto orbitale.<br />
Ecco un video su Plutone e Nettuno.<br />
<br />
<a href="http://www.youtube.com/watch?v=KO_IjhvK-LA&feature=related">http://www.youtube.com/watch?v=KO_IjhvK-LA&feature=related</a></span></td><td><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
<br />
<i><br />
</i></span></td></tr>
</tbody></table>SSSGiacomohttp://www.blogger.com/profile/00860753425279917669noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-215106973460707415.post-87177250497722801112011-05-13T11:11:00.000-07:002011-05-13T11:11:15.794-07:00Pianeta Terra<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuG0Zavk6JNjzdqTXsexxOLHUxqU9Be3h_DvCOHCxFqchnw-E_wp7qIRBEQqtnOq-pEchFvIiluckd72mBa2T3LQm_soRyG8gQQBlkG5gv1F2oxd94uz_8EktsiRZc34vhNtAgkHH3TJno/s1600/imgres.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="398" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuG0Zavk6JNjzdqTXsexxOLHUxqU9Be3h_DvCOHCxFqchnw-E_wp7qIRBEQqtnOq-pEchFvIiluckd72mBa2T3LQm_soRyG8gQQBlkG5gv1F2oxd94uz_8EktsiRZc34vhNtAgkHH3TJno/s400/imgres.jpg" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ci sono moltissimi video stupendi su you tube!</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">La Terra, terzo pianeta del Sistema Solare, e' il solo ad ospitare forme di vita. Essa si puo' infatti sviluppare solo in determinate condizioni, come quelle terrestri. La temperatura e la pressione sulla Terra, la sua distanza dal Sole, la composizione dell'atmosfera e la presenza di acqua, sono uniche in tutto il Sistema Solare. La Terra e' anche il pianeta che presenta la maggior varieta' geologica. La Terra si muove nello spazio lungo la sua orbita con una velocita' media di 30 Km/s. L'orbita terrestre attorno al Sole ha un'eccentricita' piuttosto piccola (0,0167). Il raggio medio dell'orbita, detto Unita' Astronomica, e' pari a 149.598.000 Km, la distanza dal Sole al perielio e' 147,10 milioni di Km, mentre all'afelio e' 152,10 milioni di Km. L'asse di rotazione terrestre e' inclinato di 23o27' sul piano dell'eclittica. A causa di questa inclinazione, i due emisferi terrestri sono esposti alternativamente a periodi di massima e di minima insolazione, dando luogo al fenomeno delle stagioni. Questo avviene su tutti i pianeti il cui asse di rotazione sia sensibilmente inclinato sul piano orbitale. La massa della Terra e' pari a circa 6 miliardi di miliardi di tonnellate (5,976 1027 g), la sua densita' media e' 5,517. E' il pianeta piu' denso del Sistema Solare. La Terra possiede un satellite, la Luna. La sua interazione mareale con la Luna e l'attrito degli oceani sulla sua superficie hanno provocato nel corso dei millenni un lievissimo rallentamento del moto di rotazione terrestre (di circa 25 secondi ogni milione di anni) e un progressivo, anche se lentissimo, allontanamento della Luna: qualche decimetro all'anno. Il nostro pianeta ha la forma approssimativa di un ellissoide. Il suo schiacciamento e' molto lieve: il raggio equatoriale terrestre e' pari a 6.378 Km e quello polare a 6.357 Km. In realta' la Terra ha una forma irregolare, costellata di protuberanze e depressioni, detta geoide. Questa figura richiama la forma di una pera, con una prominenza al polo Nord e un leggero schiacciamento al polo Sud. La Terra e' suddivisa in diversi strati, ciascuno dei quali con proprieta' chimiche e fisiche diverse. Dall'interno alla superficie, distinguiamo: il nucleo, il mantello e la crosta. Dal punto di vista della sua composizione chimica, il pianeta e' dominato dal ferro (34,6 %) e dall'ossigeno (29,5 %), seguiti dal silicio (15,2 %), dal magnesio (12,7 %) e dal nichel (2,4 %). Tutti gli altri elementi non superano il 5 %. NUCLEO - Il nucleo comprende il 16 % del volume del pianeta e un terzo della sua massa. La sua struttura, pur non essendo visibile, e' stata determinata a grandi linee grazie allo studio delle onde sismiche e della loro propagazione all'interno della Terra. Questa regione si divide a sua volta in un nucleo interno fluido, dello spessore di 1230 Km circa, e un nucleo esterno solido dello spessore di 2250 Km. Il nucleo e' composto per lo piu' di ferro e nichel, con tracce di altri elementi piu' leggeri. La sua densita' e' compresa tra 10 e 11 e la sua temperatura puo' raggiungere i 7.500 oC nel centro. Esso e' sottoposto ad una pressione enorme da parte degli strati superiori: 3,6 milioni di atmosfere; per questo motivo, oltre che per l'alta temperatura, il nucleo interno si trova allo stato liquido. MANTELLO - Il mantello costituisce la parte predominante del pianeta: 83 % del suo volume e 68 % della sua massa. La sua densita' e' compresa tra 4 e 5. Esso si divide, come il nucleo, in due strati, entrambi solidi: un mantello inferiore, dello spessore di 2.250 Km, ed un mantello superiore di circa 390 Km, separati da una zona di transizione dello spessore di 250 Km circa. Anche questi vengono studiati attraverso le onde sismiche; inoltre le eruzioni vulcaniche portano in superficie parte del materiale del mantello, sotto forma di lava, e permettono di determinarne la composizione chimica. Il mantello inferiore e' composto per lo piu' da silicato di magnesio e silicato di alluminio, quello superiore invece da silicati di ferro e magnesio. CROSTA - La crosta terrestre e' per lo piu' composta da quarzo (diossido di silicio) e altri silicati come il feldspato. Il suo spessore medio e' di 40 Km, ma varia da 5 Km al di sotto delle fosse oceaniche fino ai 50 Km in corrispondenza delle catene montuose. La densita' media della crosta e' pari a 2,8, ed essa rappresenta l'1 % della massa terrestre. A differenza di quella degli altri pianeti, la crosta terrestre e' suddivisa in grandi lamine o zolle che fluttuano sulla superficie del mantello. La teoria che descrive il loro moto prende il nome di "tettonica a zolle". Essa ha spiegato la formazione della struttura attuale dei continenti; nel quadro di questa teoria, inoltre, si possono spiegare fenomeni come i terremoti e il vulcanismo terrestre.</span></div>SSSGiacomohttp://www.blogger.com/profile/00860753425279917669noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-215106973460707415.post-29444651284973474272011-05-12T04:01:00.000-07:002011-05-13T13:48:01.942-07:00Giove<table style="text-align: center; width: 472px;"><tbody>
<tr><td valign="top"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAz7rxRQfcIR8_eBdDQLu3L3CCYvd7kJwfgza8dXCJ3YmFFEQ4XaBrcPZq4h5tmhT21P4yJKC3SF3DastwAbXuBxbDLHMz2NF3sRj8AawS43-frJK9MydsR8uMFzPvhfnKD0UQW9rEcxxr/s1600/imgres.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span class="Apple-style-span" style="color: black; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAz7rxRQfcIR8_eBdDQLu3L3CCYvd7kJwfgza8dXCJ3YmFFEQ4XaBrcPZq4h5tmhT21P4yJKC3SF3DastwAbXuBxbDLHMz2NF3sRj8AawS43-frJK9MydsR8uMFzPvhfnKD0UQW9rEcxxr/s1600/imgres.jpg" /></span></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Posto tre video su Giove.Consiglio la visione perchè sono veramente</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> fatti bene.</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">1) <a href="http://www.youtube.com/watch?v=4X_J4HATarM">http://www.youtube.com/watch?v=4X_J4HATarM</a></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">2) <a href="http://www.youtube.com/watch?v=4X_J4HATarM">http://www.youtube.com/watch?v=4X_J4HATarM</a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">3) <a href="http://www.youtube.com/watch?v=kk_0SgDnzYg&feature=related">http://www.youtube.com/watch?v=kk_0SgDnzYg&feature=related</a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br />
</div><h1 style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">Giove è il quinto pianeta del Sistema Solare ed è il più grande. La sua massa è 318 volte quella terrestre, cioè ben due volte e mezzo quelle di tutti gli altri pianeti messi insieme! </span></span></h1><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il suo volume è così grande che potrebbe contenere 1.300 pianeti come il nostro. La sua forza di gravità, inoltre, è tale che un uomo di 70 Kg su Giove ne peserebbe 185. Essa influenza perfino le orbite dei pianeti vicini.</span></div><table border="0" cellpadding="0" cellspacing="20" style="text-align: center;"><tbody>
<tr><td></td><td><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Giove è il quarto oggetto più luminoso del cielo, dopo il Sole, la Luna e Venere. E' un pianeta <b>gassoso, </b>infatti la sua densità è molto minore di quella della Terra.</span></td></tr>
</tbody></table><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Giove è composto per i tre quarti da un enorme corpo di idrogeno allo stato liquido, circondato da un'atmosfera spessa e densa di idrogeno, elio e metano. Probabilmente all'interno c'è anche un nucleo centrale roccioso.</span></div><br />
<center><div style="text-align: center;"><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span></i></div></center><br />
<div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Giove è ricoperto di nubi di cristalli di ammoniaca ghiacciata e composti del fosforo, del carbonio e dello zolfo. Le nubi si dispongono in fasce orizzontali alternate di vari colori, che si muovono in senso opposto l'un all'altra. Esse vengono spinte da venti fortissimi e raggiungono velocità maggiori di 600 Km all'ora! L'attrito tra le diverse fasce produce dei vortici, che appaiono come macchie di forma ovale.</span></div><br />
<center><div style="text-align: center;"><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span></i></div></center><br />
<div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il più grande tra questi vortici è la Grande Macchia Rossa. Si tratta di un'enorme tempesta nell'atmosfera di Giove; essa appare come una macchia ellittica di colore rossastro, lunga ben 25.000 Km e alta 12.000.</span></div><table border="0" cellpadding="0" cellspacing="20" style="text-align: center;"><tbody>
<tr><td><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
<i><br />
</i></span></td><td><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">La Grande Macchia Rossa è ben visibile ed è conosciuta da più di 300 anni, cioè da quando Giove è stato osservato al telescopio le prime volte.</span></td></tr>
</tbody></table><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Giove orbita intorno al Sole in quasi 12 anni, ad una distanza di circa 780 milioni di chilometri. Il pianeta ruota attorno al proprio asse molto velocemente: un giorno su Giove dura meno di 10 ore.</span></div><table border="0" cellpadding="0" cellspacing="20" style="text-align: center;"><tbody>
<tr><td><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il pianeta possiede un campo magnetico molto forte, ma con i poli invertiti rispetto a quello terrestre. Se tu potessi portare una bussola su Giove, l'ago segnerebbe il Sud al posto del Nord.</span></td><td><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img src="http://www.pd.astro.it/planet/images/GIOVE12G.GIF" /><br />
<i>Dettaglio della regione della Grande Macchia Rossa, ripreso dal Voyager 1. (NASA-JPL)</i></span></td></tr>
</tbody></table><br />
<table border="0" cellpadding="0" cellspacing="20" style="text-align: center;"><tbody>
<tr><td><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
<i><br />
</i></span></td><td><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Gli astronomi hanno scoperto che Giove emette due volte più energia di quella che riceve dal Sole.</span></td></tr>
</tbody></table><br />
<div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Questo significa che deve possedere qualche sorgente interna di energia. Probabilmente il pianeta si sta contraendo lentamente: questo meccanismo libera calore. Infatti si pensa che la temperatura nel centro di Giove sia alta: 20.000 gradi.</span></div><br />
<center><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span></div></center><br />
<div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Giove possiede almeno 16 satelliti, ma forse ce ne sono altri ancora sconosciuti. I quattro satelliti più grandi (Io, Europa, Ganimede e Callisto) sono noti fin dal 1610, quando per la prima volta Galileo Galilei li osservò al cannocchiale. Per questo motivo essi vengono detti <b>satelliti galileiani.</b></span></div><br />
<center><table border="0" cellpadding="0" cellspacing="20" style="text-align: center;"><tbody>
<tr><td><br />
<center><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img src="http://www.pd.astro.it/planet/images/IO2G.JPG" width="160" /><br />
<i>Io </i></span></center></td><td><br />
<center><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img alt="Europa" src="http://www.pd.astro.it/planet/images/070208.GIF" width="160" /><br />
<i>Europa </i></span></center></td></tr>
<tr><td><br />
<center><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img alt="Callisto" src="http://www.pd.astro.it/planet/images/070209.GIF" width="160" /><br />
<i>Callisto </i></span></center></td><td><br />
<center><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img alt="Ganimede" src="http://www.pd.astro.it/planet/images/070210.GIF" width="160" /><br />
<i>Ganimede</i></span></center></td></tr>
</tbody></table></center><center style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Giove è stato visitato per la prima volta nel 1973 da una sonda, il Voyager 1. In seguito il Voyager 2, le sonde Pioneer 10 e 11 e la sonda Ulysses si sono avvicinate al pianeta per studiarlo. La missione più recente è quella della navicella Galileo della NASA, che si trova ancora in orbita attorno al pianeta.</span></center><br />
<div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Nel dicembre del 1996, la navicella ha sganciato una sonda che è penetrata nell'atmosfera di Giove e ha inviato informazioni sulla sua composizione e sul campo magnetico del pianeta.</span></div><table border="0" cellpaddinig="0" cellspacing="20" style="text-align: center;"><tbody>
<tr><td><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
<br />
<i><br />
</i></span></td><td><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il Voyager 2 scoprì dei deboli anelli intorno a Giove; questo fu una sorpresa, perché si pensava che soltanto Saturno ne possedesse.</span></td></tr>
</tbody></table><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Gli anelli di Giove sono molti sottili e poco luminosi. Essi si estendono fino a 130.000 Km di distanza dal pianeta. Sono composti da minuscole particelle di roccia e ghiaccio; probabilmente si tratta di qualche piccolo satellite di Giove che si è frantumato.</span></div><br />
<br />
<center style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span></center><br />
<div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Nel luglio del 1994, la cometa Schoemaker-Levy è precipitata su Giove. L'evento è stato molto spettacolare ed è stato seguito dagli astronomi e dal pubblico con grande interesse.</span></div><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span></div><br />
<br />
<center><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img src="http://www.pd.astro.it/planet/images/FRAMM.GIF" /></span></div><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span></div><i><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-style: normal;"><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">I frammenti della cometa Shoemaker-Levy mentre si dirigono verso Giove. (NASA-STScI)</span></i></span></div></i></center><br />
<table border="0" cellpadding="0" cellspacing="20" style="text-align: center;"><tbody>
<tr><td><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img src="http://www.pd.astro.it/planet/images/070214.GIF" width="350" /><br />
<br />
<i>Immagine della regione di Giove sulla quale è caduto un frammento della cometa. L'immagine è stata ripresa in luce infrarossa.(ESO)</i></span></td><td><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">La cometa si è spezzata in almeno 21 frammenti prima di scontrarsi con Giove. Ogni frammento, nell'impatto con l'atmosfera del pianeta, ha lasciato dei segni molto evidenti.<br />
<br />
<br />
</span></td></tr>
</tbody></table></td></tr>
</tbody></table>SSSGiacomohttp://www.blogger.com/profile/00860753425279917669noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-215106973460707415.post-13676807133809164722011-05-11T02:11:00.000-07:002011-05-11T02:12:32.947-07:00Titano<div style="font-family: Tahoma, Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 18px;">Mano a mano che si analizzano le immagini ed i dati provenienti dalle misure radar e spettroscopiche, Titano continua ad assomigliare sempre di più al nostro pianeta, malgrado la temperatura superficiale sia estremamente più bassa. Nessun altro pianeta del Sistema Solare è così vicino alle caratteristiche terrestri. Vi sono pochissimi crateri da impatto, mentre si sono rilevati catene di montagne, dune e parecchi laghi. La presenza di liquido sulla sua superficie ne fa già un corpo unico. Ma che liquido è? Non certo acqua, che non potrebbe mantenersi in tale stato ad una temperatura che sfiora i 180° centigradi sotto zero. I laghi sono composti da idrocarburi, quali il metano e l’etano. E proprio questi composti svolgono lo stesso ruolo del ciclo dell’acqua sulla Terra. Essi evaporano e ricadono sulla superficie sotto forma di pioggia e neve. Per cui esistono in tutte e tre le classiche forme: solida, liquida e gassosa. La pioggia di metano forma canali, nuovi laghi e causa una veloce erosione dei crateri da impatto, in modo simile a quanto capita sulla Terra.</div><div style="font-family: Tahoma, Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 18px;">Importante è anche l’attività vulcanica. Ovviamente non viene espulso magma incandescente, ma una fanghiglia di ghiaccio d’acqua ed ammoniaca. E’ stata coniata per questi vulcani la parola “<em>criovulcani</em>”, ossia vulcani freddi. Ed infatti nella Hotei Regio si è vista chiaramente la presenza momentanea di un tenue strato di ammonica ghiacciata che è stato poi velocemente dissipato o coperto da altro materiale. L’ammoniaca è quindi sicuramente presente all’interno del corpo celeste. Inoltre, vicino ai depositi provvisori di ammoniaca sono state trovate strutture montuose simili ai nostri vulcani.</div><div style="font-family: Tahoma, Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 18px;">La combinazione di ammoniaca, metano ed azoto (presente nell’atmosfera) assomiglia enormemente a ciò che esisteva sul nostro pianeta nelle fasi in cui iniziò la vita biologica. Inoltre vi sono dune formate dal vento e catene montuose che potrebbero essersi formate per presenza di una tettonica, almeno nelle fasi in cui la crosta superficiale subì una contrazione causata dal freddo intense. Si spera adesso di osservare Titano abbastanza a lungo per vedere il susseguirsi delle stagioni. Già si è notato un lago asciutto al polo sud, dove gli idrocarburi sono evaporati per effetto dell’estate. Si spera di vedere negli anni a venire una evaporazione dei laghi posti a nord ed un nuovo riempimento di quelli posti a sud.</div><div class="thumb_box_center" style="font-family: Tahoma, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px;"><span class="Apple-style-span" style="color: #010151;"><span class="Apple-style-span" style="border-color: initial; border-color: initial; border-style: initial; border-style: initial; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img alt="Un immagine radar di Titano" src="http://www.astronomia.com/wp-content/uploads/2009/10/titano.jpg" style="background-color: #f7f7f7; border-bottom-color: rgb(206, 206, 206); border-bottom-style: solid; border-bottom-width: 1px; border-color: initial; border-color: initial; border-left-color: rgb(206, 206, 206); border-left-style: solid; border-left-width: 1px; border-right-color: rgb(206, 206, 206); border-right-style: solid; border-right-width: 1px; border-style: initial; border-style: initial; border-top-color: rgb(206, 206, 206); border-top-style: solid; border-top-width: 1px; display: block; margin-left: auto; margin-right: auto; padding-bottom: 2px; padding-left: 2px; padding-right: 2px; padding-top: 2px;" /></span></span><br />
<div style="line-height: 18px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="color: red;">Un’immagine radar interessantissima di Titano, anche se a prima vista può sembrare confusa. Al centro vi è un grande lago esteso per centinaia di chilometri. Si notano spiagge, golfi, canali (più chiari). Essendo vicino al polo sud questa estesa superficie liquida è in fase di prosciugamento stagionale</span><span class="Apple-style-span" style="color: #999999;">.</span></div><div style="color: #999999; line-height: 18px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><br />
</div><div style="color: #999999; line-height: 18px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><br />
</div></div><div style="font-family: Tahoma, Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 18px;">Insomma, malgrado la temperatura, Titano è un oggetto sorprendentemente vivo da un punto di vista geologico ed è composto da materiali essenziali per la nascita della vita. Chissà .....…</div>SSSGiacomohttp://www.blogger.com/profile/00860753425279917669noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-215106973460707415.post-73886779520235541832011-05-09T13:44:00.000-07:002011-05-09T13:44:54.061-07:00Saturno<table style="width: 472px;"><tbody>
<tr><td valign="top"><h1><span class="Apple-style-span" style="font-size: large; font-weight: normal;">Saturno è il secondo pianeta per grandezza dopo Giove, al quale assomiglia per molti aspetti. È uno dei pianeti più noti, grazie al suo spettacolare sistema di anelli che lo rende così caratteristico.</span></h1><span>Il pianeta orbita intorno al Sole ad una distanza di un miliardo e 429 milioni di Km, completando una rivoluzione in 29,5 anni: ogni stagione dura 7 anni terrestri. Esso ruota rapidamente attorno al suo asse: il giorno su Saturno dura solo 10 ore e 39 minuti.</span><br />
<span>Anche Saturno è un pianeta gassoso, ed è il più "leggero" di tutti. La sua densità è di appena 0.7, minore di quella dell'acqua: se esistesse un oceano abbastanza grande da contenerlo, esso galleggerebbe!<br />
A causa della bassa densità e della rapida rotazione, Saturno è un pò schiacciato. La forza centrifuga dovuta alla rotazione, infatti, spinge verso l'esterno le regioni del pianeta che ruotano più velocemente, cioè quelle più vicine all'equatore, producendo una forma schiacciata ai poli.</span><br />
<table cellpadding="0" cellspacing="20"><tbody>
<tr><td></td><td><span>Il pianeta ha un colore giallastro, dovuto alle nubi che lo ricoprono. Come su Giove, anche su Saturno ci sono tempeste e vortici.</span></td></tr>
</tbody></table><br />
<table border="0" cellpadding="0" cellspacing="20"><tbody>
<tr><td><span>L'atmosfera di Saturno è composta soprattutto di idrogeno ed elio, con un po' di metano, ammoniaca e vapore acqueo. Vi soffiano venti fortissimi, con velocità anche di 1.800 Km all'ora!<br />
Sotto l'atmosfera sta un grande strato di idrogeno liquido, come quello di Giove, e un piccolo nucleo solido al centro.</span></td><td><img src="http://www.pd.astro.it/planet/images/SATUR3.GIF" /><br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: medium;"><i><br />
</i></span></td></tr>
</tbody></table><br />
<span>Come Giove, anche Saturno non possiede una vera e propria superficie. Non c'è separazione tra atmosfera e interno del pianeta: scendendo verso il centro, si incontra gas sempre più denso e caldo.</span><br />
<span>Saturno ha una massa pari a 95 volte quella della Terra. Come Giove, anch'esso si sta contraendo lentamente, generando energia. La temperatura nel centro è di 12.000 gradi.</span><br />
<table border="0" cellpadding="0" cellspacing="20"><tbody>
<tr><td><br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: medium;"><i><br />
</i></span></td><td><span>La sua somiglianza con Giove non finisce qui: anche Saturno possiede un campo magnetico molto intenso, con le polarità invertite rispetto a quelle del campo magnetico terrestre.</span></td></tr>
</tbody></table><span>Saturno è stato visitato dalla sonda <b>Pioneer 11</b> nel 1979 e dal <b>Voyager</b> nel 1980. Nessuna sonda è penetrata nell'atmosfera del pianeta.</span><br />
<table border="0" cellpadding="0" cellspacing="20"><tbody>
<tr><td><span>In questa rara immagine si può osservare una tempesta su Saturno. Essa è visibile come una macchia più chiara del resto del pianeta, vicino al suo equatore; la regione della tempesta è molto estesa: quasi 8000 Km, più del raggio terrestre.</span></td><td><img height="245" src="http://www.pd.astro.it/planet/images/SATURNST.GIF" width="400" /><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: medium;"><i><br />
</i></span></td></tr>
</tbody></table><span>Gli anelli di Saturno sono conosciuti da molto tempo: furono osservati per la prima volta da Galileo all'inizio del '600, ma con il suo semplice cannocchiale lo scienziato non riuscì a capire di che cosa si trattasse. Fu Christian Huygens a identificarli nel 1655, con uno strumento più potente.</span><br />
<span>La loro bellezza non è dovuta solo ai colori o all'ampiezza, ma anche al fatto che sono molto luminosi. Gli anelli più grossi sono in realtà costituiti da migliaia di anelli più sottili.</span><br />
<table border="0" cellpadding="0" cellspacing="20"><tbody>
<tr><td><br />
<i><span>Gli anelli di Saturno. (NASA-JPL).</span></i></td><td><span>Il sistema di anelli di Saturno è enorme: essi si dispongono in un disco sottile, del diametro di 275.000 Km (quasi la distanza Terra-Luna!) ma spesso soltanto 3 Km.</span></td></tr>
</tbody></table><table border="0" cellpadding="0" cellspacing="20"><tbody>
<tr><td><span>Gli anelli sono costituiti da una miriade di particelle di roccia, polvere e ghiaccio: silicati, materiali ferrosi e anidride carbonica ghiacciata.</span></td><td><img src="http://www.pd.astro.it/planet/images/SATUR17.GIF" /><br />
<i><span>L'anello F, il più esterno degli anelli di Saturno. (NASA-JPL)</span></i></td></tr>
</tbody></table><table border="0" cellpadding="0" cellspacing="20"><tbody>
<tr><td><span>Da un telescopio a terra si vedono facilmente due grossi anelli luminosi (detti anelli A e B) ed uno più debole, l'anello C. Ci sono anche degli anelli più scuri tra uno e l'altro, cioè divisioni tra gli anelli. La più famosa è la divisione di Cassini.</span></td><td><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: medium;"><i><br />
</i></span></td></tr>
</tbody></table><span>Saturno possiede almeno 18 satelliti, dei quali il più grande è Titano. Esso è il secondo più grande satellite del Sistema Solare, dopo Ganimede.</span><br />
<table border="0" cellpadding="0" cellspacing="20"><tbody>
<tr><td><br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: medium;"><i><br />
</i></span></td><td><span>Saturno ha molti satelliti di piccole dimensioni, nascosti tra gli anelli. Si pensa che ce ne possano essere molti altri che ancora non conosciamo.</span></td></tr>
</tbody></table><span>Titano è l'unico satellite del Sistema Solare a possedere un'atmosfera piuttosto densa. Essa contiene azoto e composti del carbonio, uno degli elementi che costituiscono le cellule degli esseri viventi, e la sua pressione è simile a quella dell'atmosfera terrestre.</span><br />
<center><table border="0" cellpadding="0" cellspacing="20"><tbody>
<tr><td><img src="http://www.pd.astro.it/planet/images/TITAN1.GIF" width="170" /><br />
<i><center><span>Titano. (C. J. Hamilton)</span></center></i></td><td><img src="http://www.pd.astro.it/planet/images/ENCEL.GIF" width="170" /><br />
<br />
<i><center><span>Enceladus. (NASA-JPL)</span></center></i></td></tr>
</tbody></table></center><span>Nell'ottobre del 1997, la navicella spaziale <b>Cassini</b> è stata lanciata verso Saturno. Una volta raggiunto il pianeta, essa rilascerà la sonda <b>Huygens</b>, destinata a penetrare nell'atmosfera di Titano.Parlerò di quest'ultimo satellite in un post apposito,perchè presenta caratteristiche molto curiose e particolari.</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/eeRDw6gnZuo?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div><span><br />
</span></td></tr>
</tbody></table>SSSGiacomohttp://www.blogger.com/profile/00860753425279917669noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-215106973460707415.post-61442216326043706842011-05-07T00:15:00.000-07:002011-05-07T00:15:16.136-07:00Mercurio<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">La rivista "Le Scienze" pubblicata nel maggio 2011,presenta una articolo molto interessante sul Pianeta Mercurio.</span><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">La prima volta che è stato osservato il più piccolo pianeta del Sistema Solare fu il 29 marzo del 1974.La sonda Mariner 10 osservò il Pianeta notando uno dei più grandi bacini di impatto del Sistema Solare,in seguito battezzato Caloris.Questa sonda però non riuscì a rilevare molti dati di questo piccolo pianeta.</span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Soltanto 34 anni dopo,nel gennaio del 2008,la sonda MESSENGER si è avvicinata a Mercurio trasmettendo immagini centrate su Caloris.Il bacino sembrava un immagine in negativo della nostra Luna.La parte interna del bacino è chiara,mentre quella della Luna scura,colma di antiche lave.Ancora non siamo riusciti a capire questa strana differenza.</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><object width="320" height="266" class="BLOGGER-youtube-video" classid="clsid:D27CDB6E-AE6D-11cf-96B8-444553540000" codebase="http://download.macromedia.com/pub/shockwave/cabs/flash/swflash.cab#version=6,0,40,0" data-thumbnail-src="http://3.gvt0.com/vi/bE57b1jpO_c/0.jpg"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/bE57b1jpO_c&fs=1&source=uds" /><param name="bgcolor" value="#FFFFFF" /><embed width="320" height="266" src="http://www.youtube.com/v/bE57b1jpO_c&fs=1&source=uds" type="application/x-shockwave-flash"></embed></object></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="line-height: 15px;">Mercurio è un enigma. È grande metà della Luna, ma ha caratteristiche di tipo terrestre, come un campo magnetico globale. La sua superficie è fortemente craterizzata, eppure mostra segni di attività geologica relativamente recente.La sonda</span><span class="Apple-style-span" style="line-height: 15px;"> ha raccolto immagini dettagliate di un’emisfero mai osservato prima, e rivelando un’attività sorprendentemente violenta del plasma.</span><span class="Apple-style-span" style="line-height: 15px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="line-height: 15px;">La sonda si è inserita con successo nell’orbita di Mercurio a marzo, una manovra complessa a causa dell’elevata velocità orbitale, la vicinanza al Sole e la bassa velocità di rotazione del pianeta.</span></span></div><div><br />
</div>SSSGiacomohttp://www.blogger.com/profile/00860753425279917669noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-215106973460707415.post-64597567812412544982011-05-04T07:57:00.000-07:002011-05-04T07:58:18.950-07:00Umani "VS" AlieniPartiamo dicendo che l'evoluzione della vita sulla terra comincia circa 4,5 miliardi di anni fa.<br />
"Solamente" 70 milioni di anni fa(dico solamente perchè è un tempo breve rispetto alla presunta nascita della terra)hanno origine i primi esponenti rudimentali di primati;e solamente 15-20 milioni di anni fa si sono evoluti sulla terra i primi ominidi,gli australopitechi.Quindi passando attraverso queste linee evolu<span class="Apple-style-span" style="font-family: sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="line-height: 19px;">tive:</span></span><br />
<ul style="font-family: sans-serif; line-height: 1.5em; list-style-type: square; margin-bottom: 0px; margin-left: 1.5em; margin-right: 0px; margin-top: 0.3em; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><li style="margin-bottom: 0.1em;"><b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Homo_habilis" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial; background-image: none; background-origin: initial; text-decoration: none;">Homo habilis</a></b> (fra 2,5 ed 1 ma)</li>
<li style="margin-bottom: 0.1em;"><b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Homo_rudolfensis" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial; background-image: none; background-origin: initial; text-decoration: none;">Homo rudolfensis</a></b> (2 ma)</li>
<li style="margin-bottom: 0.1em;"><b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Homo_georgicus" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial; background-image: none; background-origin: initial; text-decoration: none;">Homo georgicus</a></b> (1,8 ma)</li>
<li style="margin-bottom: 0.1em;"><b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Homo_ergaster" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial; background-image: none; background-origin: initial; text-decoration: none;">Homo ergaster</a></b> (fra 2 ma)</li>
<li style="margin-bottom: 0.1em;"><b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Homo_erectus" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial; background-image: none; background-origin: initial; text-decoration: none;">Homo erectus</a></b> (fra 2 ma)<ul style="line-height: 1.5em; list-style-image: url(data:image/png; list-style-type: square; margin-bottom: 0px; margin-left: 1.5em; margin-right: 0px; margin-top: 0.3em; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><li style="margin-bottom: 0.1em;">"Argil", o <a class="mw-redirect" href="http://it.wikipedia.org/wiki/Uomo_di_Ceprano" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial; background-image: none; background-origin: initial; text-decoration: none;" title="Uomo di Ceprano">Uomo di Ceprano</a></li>
</ul></li>
</ul><ul style="font-family: sans-serif; line-height: 1.5em; list-style-type: square; margin-bottom: 0px; margin-left: 1.5em; margin-right: 0px; margin-top: 0.3em; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><li style="margin-bottom: 0.1em;"><b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Homo_antecessor" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial; background-image: none; background-origin: initial; text-decoration: none;">Homo antecessor</a></b> (800.000 anni fa)</li>
<li style="margin-bottom: 0.1em;"><b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Homo_heidelbergensis" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial; background-image: none; background-origin: initial; text-decoration: none;">Homo heidelbergensis</a></b> (fra 600.000 e 200.000 anni fa)<ul style="line-height: 1.5em; list-style-image: url(data:image/png; list-style-type: square; margin-bottom: 0px; margin-left: 1.5em; margin-right: 0px; margin-top: 0.3em; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><li style="margin-bottom: 0.1em;">"<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Ciampate_del_Diavolo" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial; background-image: none; background-origin: initial; text-decoration: none;">Ciampate del Diavolo</a>"</li>
</ul></li>
</ul><ul style="font-family: sans-serif; line-height: 1.5em; list-style-type: square; margin-bottom: 0px; margin-left: 1.5em; margin-right: 0px; margin-top: 0.3em; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><li style="margin-bottom: 0.1em;"><b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Homo_neanderthalensis" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial; background-image: none; background-origin: initial; text-decoration: none;">Homo neanderthalensis</a></b> (fra 250.000 e 30.000 anni fa)</li>
<li style="margin-bottom: 0.1em;"><b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Homo_floresiensis" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial; background-image: none; background-origin: initial; text-decoration: none;">Homo floresiensis</a></b> (da 95.000 a 18.000 anni fa)</li>
</ul><ul style="font-family: sans-serif; line-height: 1.5em; list-style-type: square; margin-bottom: 0px; margin-left: 1.5em; margin-right: 0px; margin-top: 0.3em; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><li style="margin-bottom: 0.1em;"><b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Homo_sapiens" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial; background-image: none; background-origin: initial; text-decoration: none;">Homo sapiens</a></b> (da 200.000 anni fa ad oggi)</li>
</ul><div style="font-family: sans-serif; line-height: 19px;"><br />
</div><div style="font-family: sans-serif; line-height: 19px;">siamo arrivati all'uomo come lo vediamo oggi.</div><div style="font-family: sans-serif; line-height: 19px;"><br />
</div><div style="font-family: sans-serif; line-height: 19px;">Quindi l'evoluzione umana vera e propria è cominciata poco più di due milioni di anni fa.</div><div style="font-family: sans-serif; line-height: 19px;">Un tempo veramente irrisorio rispetto alla presunta nascita della terra e dell'Universo.</div><div style="font-family: sans-serif; line-height: 19px;">Leggendo molte riviste scientifiche che riguardano anche argomenti sulla vita aliena,come ho già scritto in un precedente post,la probabilità che esistano altre forme di vita sono molto elevate.</div><div style="font-family: sans-serif; line-height: 19px;">Prima di tutto bisogna pensare che se davvero i presunti UFO sono già arrivati sulla Terra,allora le loro tecnologie sarebbero così avanzate da permettergli di viaggiare a velocità nemmeno immaginabili lontanamente per le tecnologie di cui noi disponiamo.Quindi se davvero gli alieni fossero già a conoscenza del nostro pianeta,se quest'ultimi fossero stati malvagi e avessero voluto conquistarci l'avrebbero già fatto da tempo.Quindi in questo caso dovremo supporre che siano buoni o che stiano aspettando il momento giusto per eliminarci.</div><div style="font-family: sans-serif; line-height: 19px;"><br />
</div><div style="font-family: sans-serif; line-height: 19px;">Secondo vari studi se nell'universo esistesse un pianeta vivibile simile al nostro,allora la probabilità che ci sia la presenza di vita aliene sarebbe molto probabile e quasi sicuramente sarebbe centinaia di volte più avanzata della nostra.Questo perchè noi siamo una popolazione giovane come ho detto,quindi al 99% la popolazione aliena sarebbe più "vecchia" della nostro e quindi al 99% molto più evoluta della Terra.</div><div style="font-family: sans-serif; line-height: 19px;">Ai nostri livelli tecnologici siamo ancora ben lontani dalla tecnologia necessaria per viaggiare a velocità necessarie ad arrivare in altre galassie o altre stelle vicine(magari non raggiungeremo mai tale tecnologia),quindi non è detto che se esiste altra vita su altri pianeti,nonostante la loro tecnologia evoluta,possiedano le macchine adatte a giungere fino a noi.</div><div style="font-family: sans-serif; line-height: 19px;">Naturalmente queste sono tutte supposizioni non dette da me,ma da scienziati che ne sanno. Rimangono comunque supposizioni.</div><div style="font-family: sans-serif; line-height: 19px;"><br />
</div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="line-height: 19px;">Non so se qualcuno di vuoi segue la serie televisiva "The event".Questo telefilm parla di alieni venuti sulla terra per conquistarla.Il motivo di ciò è che la loro stella sta per esplodere quindi devono trovare un pianeta da colonizzare e per far spostare tutti i loro abitanti</span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;">(</span><span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;">circa 3 miliardi),prima che il loro pianeta venga disintegrato ,devono sterminare una parte della popolazione umana.</span></span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;">La trama dal mio punto di vista è molto interessante e nemmeno così irreale come può sembrare.</span></span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;">Prima o poi anche il nostro sole si spengerà,perciò o troveremo il modo di vivere senza </span></span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;">oppure dovremo trasferirci da qualche altra parte.</span></span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;">Gli scienziati prevedono lo spengimento del nostro Sole,con la distruzione totale del nostro pianeta e di quelli limitrofi(spiegato in qualche post precedente),tre circa 4\5 miliardi di anni.</span></span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;">Quindi ne avremo di tempo.</span></span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;">Certamente bisognerà vedere se riusciremo a sopravvivere per tutti questi milioni di anni o se per qualche altra causa ci estingueremo comunque.Chissà.Mi piace molto pensare a tutte queste cose,anche se non vedrò niente di tutto ciò.</span></span></div>SSSGiacomohttp://www.blogger.com/profile/00860753425279917669noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-215106973460707415.post-84037640674469079452011-05-03T10:25:00.000-07:002011-05-03T10:25:57.904-07:00Risultati sondaggio<b>Risultato del sondaggio "Credete agli alieni?</b><br />
<b>-</b>70% ha risposto si<br />
-20% ha risposto forse<br />
-10% ha risposto no<br />
<br />
La maggioranza ha risposto si e devo dire che anch'io credo nell'esistenza degli alieni.SSSGiacomohttp://www.blogger.com/profile/00860753425279917669noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-215106973460707415.post-12895755996184830242011-05-03T10:20:00.000-07:002011-05-03T10:20:55.721-07:00GRB: i fenomeni energetici più potenti dell'Universo<span class="Apple-style-span" style="font-family: Tahoma, Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>I Gamma Ray Burst (GRB), tradotti in italiano come “esplosioni” o “lampi gamma” sono probabilmente i fenomeni energetici più potenti dell’Universo. Essi sono normalmente associati a buchi neri e a stelle di neutroni, a seconda della durata temporale. Due recenti ricerche mi hanno stimolato a parlarne un po’ più diffusamente.</b></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="color: #010151; font-family: Tahoma, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="color: #010151; font-family: Tahoma, Arial, Helvetica, sans-serif;"></span><br />
<div style="line-height: 18px;">Tre “pilastri” delle osservazioni astronomiche più avanzate (Swift, Hubble e Chandra) hanno studiato uno dei lampi gamma più strani mai individuati. La sua durata supera abbondantemente quanto osservato finora: dopo oltre una settimana la radiazione ad alta energia continua imperterrita a prodursi, aumentando e affievolendo la sua luminosità. Generalmente i <acronym style="border-bottom-color: rgb(46, 139, 87); border-bottom-style: dashed; border-bottom-width: 1px; color: seagreen; cursor: help;" title="Gamma Ray Burst">GRB</acronym> più lunghi non superano le poche ore. La spiegazione più accreditata, al momento e in attesa di nuovi studi, presuppone la distruzione per effetto mareale di una stella avvicinatasi troppo al centro della sua galassia, il cui gas sta precipitando verso il gigantesco buco nero centrale. La materia in caduta, combinata con la rotazione dell’oggetto supermassiccio, produrrebbe il getto gamma lungo l’asse di rotazione. Se noi fossimo proprio in direzione di questo getto (osservabile sia nel gamma che nell’X ) si potrebbe assistere ad un evento energetico di tale durata.</div><div style="line-height: 18px;"><br />
</div><div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="line-height: normal;"></span></div><div style="line-height: 18px;">Molte altre volte, i <acronym style="border-bottom-color: rgb(46, 139, 87); border-bottom-style: dashed; border-bottom-width: 1px; color: seagreen; cursor: help;" title="Gamma Ray Burst">GRB</acronym> sono invece estremamente corti nella loro durata. In questo caso si pensa comunemente che siano causati dalla fusione di due stelle di neutroni. Un super computer tedesco a Potsdam ha simulato questo fenomeno e avvalorato l’ipotesi teorica. Esso ha descritto la collisione di due stelle di neutroni e ha dimostrato come questo evento possa produrre la struttura magnetica atta a causare il getto ad alta velocità associato al breve lampo gamma. Non è stata impresa da poco, dato che il fenomeno è brevissimo, dell’ordine di 35 millisecondi, tre volte più veloce del battito di ciglia. <acronym style="border-bottom-color: rgb(46, 139, 87); border-bottom-style: dashed; border-bottom-width: 1px; color: seagreen; cursor: help;" title="Gamma Ray Burst">GRB</acronym> di questo tipo emettono normalmente, nel giro di pochi secondi, più energia di quella prodotta dalla nostra intera galassia in un anno intero. La simulazione ha permesso di seguire nei dettagli la formazione del campo magnetico straordinariamente intenso durante la fusione delle due stelle. Vale la pena descrivere brevemente i singoli passi del processo.</div><div style="line-height: 18px;"><br />
</div><div style="line-height: 18px;"><b>Guardate i dati incredibili che fuoriescono da tutto ciò.</b></div><div style="line-height: 18px;"><b><br />
</b></div><div style="line-height: 18px;">La simulazione comincia con due stelle di neutroni orbitanti a una distanza reciproca di una ventina di chilometri. Ognuna ha una massa di 1,5 volte quella del Sole, compressa in un volume di circa 25 km di diametro. Il campo magnetico associato è un trilione di volte quello del Sole. In 15 millisecondi le due stelle collidono, si fondono e si trasformano in un buco nero rotante di massa pari a 2.9 volte quella della nostra stella. L’orizzonte degli eventi ha dimensioni di solo 10 km. La materia superdensa raggiunge temperature dell’ordine dei miliardi di gradi. La fusione aumenta sensibilmente la potenza del campo magnetico anche se crea un certo scompiglio nella sua direzione. Nei successivi 11 millisecondi, il gas che ruota vorticosamente a velocità prossime a quella della luce, intensifica ancora di più il campo magnetico che, alla fine, raggiunge valori migliaia di volte quello originario delle due stelle di neutroni. Esso si organizza geometricamente formando nel contempo due getti di particelle ultra veloci lungo l’asse di rotazione del buco nero, che causano il lampo di raggi gamma.</div><div style="font-size: 13px; line-height: 18px;"><br />
</div><div style="font-size: 13px; line-height: 18px;"><a href="http://www.astronomia.com/wp-content/uploads/2011/04/fusione-stella-thumb.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="La sequela di immagini ottenute durante la simulazione al computer della fusione di due stelle di neutroni che si trasformano in un buco nero" border="0" height="370" src="http://www.astronomia.com/wp-content/uploads/2011/04/fusione-stella-thumb.jpg" width="640" /></a></div><br />
<div style="font-size: 13px; line-height: 18px;"><br />
</div>SSSGiacomohttp://www.blogger.com/profile/00860753425279917669noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-215106973460707415.post-79360363905612221432011-04-28T01:21:00.000-07:002011-04-28T01:22:39.326-07:00L'Universo può smentire Einstein?<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px;">L’energia oscura è essenziale per descrivere il cosmo secondo la relatività generale, ma è anche un bel problema per gli scienziati, i quali <b>iniziano a pensare che Einstein avesse torto</b>. <br />
Nel modello cosmologico standard, l’<u>universo</u> è descritto dalla teoria della relatività generale di Einstein.<br />
Questo modello descrive quasi tutte le osservazioni solo ammettendo l’esistenza dell’energia oscura. Ma la necessità di includere questa componente problematica potrebbe indicare un difetto della relatività generale. Sono stati proposti modelli alternativi, i modelli di gravità modificata, da testare sperimentalmente, in cui si esclude l’energia oscura.<br />
Tratto da: Le Scienze, Aprile 2011 n.512</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px;"><b><br />
</b></span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> <b>Teoria della relatività, ultima e più grande frana della logica scientifica.</b></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ormai la teoria della relatività dopo un secolo non regge più.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Secondo il modello cosmologico attuale,il nostro universo è descritto dalle leggi di Einstein,è in uno stato di espansione accelerata ed è permeato dall'energia oscura,una componente energetica che sembrerebbe dominare su tutte le altre conosciute,e con la quale bisogna fare i conti.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Fino ad oggi tutto ciò che abbiamo osservato è stato spiegato dal modello teorico di Einstein in modo eccellente.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il punto essenziale è che,nonostante il perfetto accordo tra i dati osservati e la teoria,la fisica stessa alla base della teoria risulta difettosa.E' quindi probabile(ormai oserei dire certo)che il modello attuale non sia quello giusto,ma sia solo un'approssimazione di quello reale.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ora attraverso alcune constatazioni abbastanza complicate si può capire che la teoria della relatività non sta in piedi.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span><br />
<div align="justify" class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b><i>Parto dalla falsità dei due principi fondativi</i></b>.<br />
<i>Costanza della velocità della luce</i> (relatività ristretta, 1905).<br />
Il principio è nato surrettiziamente dalla incomprensione del fenomeno delle "frange di interferenza" nell'esperimento Michelson-Morley (1881). Questo perche’, mentre la fisica corrente crede che le "frange" abbiano un comportamento motorio come il “raggio” corpuscolare di luce che va e viene, esse costituiscono in realtà una “struttura” magnetica solidale col sistema generante: l'apparecchiatura famosa di lastre e specchi a croce.<br />
Si pensi, per analogia, a un arcobaleno rispetto alla superficie terrestre: chi si sognerebbe di teorizzare misure di locomozione su quella "frangia" naturale, configurata dal magnetismo terrestre ?<br />
Bisogna premettere che ancora oggi l'ottica geometrica del fenomeno è completamente sconosciuta.<br />
La realtà è che tali frange non rappresentano l'andirivieni ondulatorio dei fotoni-corpuscoli della luce, come crede la fisica accademica, immaginando che un loro presunto spostamento possa avere un qualsiasi significato in rapporto al problema che ci si proponeva (esistenza dell'<u>etere</u>).<br />
Esse, invece, studiate correttamente - come fa la fisica unigravitazionale - dimostrano di essere onde stazionarie, solidali con l'apparecchiatura che le produce, e quindi inamovibili da quella: sono, cioè, del tutto indipendenti dal movimento della Terra in qualsiasi direzione dello spazio siderale (a somiglianza dell' arcobaleno appunto, solidale con la rotazione terrestre).<br />
È del resto addirittura comico il fatto che, quando si misura la velocità della luce nell'unico modo corretto di farlo, ovvero con uno strumento ottico diretto (cannocchiale, telescopio, apparecchi simili) e quindi nella forma corpuscolare dei raggi luminosi (come nelle misurazioni di Fizeau), si riscontra inequivocabilmente la composizione della velocità della luce d'una stella con quella dell'osservatore terrestre, tale da costringere a calcolare l'angolo di spostamento (aberrazione) dello strumento tra la posizione reale della stella e quella visuale. Scientemente spudorato è, a questo punto, il tentativo di adottare dei "correttivi" relativistici per raddrizzare sul fenomeno vero le gambe storte della relatività.</span></div><div align="justify" class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span></div><div align="justify" class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Principio di equivalenza tra massa inerziale e massa gravitazionale </i>(relatività generate, 1916).<br />
Il secondo "fondamento" della relatività è il secondo cieco della catena di Brueghel, rinchiuso questa volta nel cosiddetto "ascensore di Einstein". Andiamo per questo a quattro secoli indietro: alle pietre che, come si dice, Galileo faceva cadere dalla Torre di Pisa. Orbene, che i gravi di massa differente cadano con la stessa accelerazione - e cioè che il peso sia proporzionale alla massa - è cosa che appare vera solo su brevi distanze.<br />
Ancora una volta si mostra chiaramente, ma si vedrà appresso ogni volta qualsiasi, che, per sostenere ad oltranza un errore di base, si è costretti a invischiarsi in una catena di altri più gravi errori.<br />
È un fatto descrittivamente ben noto che, quando un meteorite si frantuma nell'alta atmosfera, i frammenti non cadono al suolo tutti nello stesso tempo, come vorrebbe la legge ipotizzata da Galileo e fatta propria da Einstein, ma, in una precisa successione, prima i piccoli e poi via via i più grandi.<br />
Avviene, cioè, la stessa cosa che si riscontra per le particelle in uno spettrografo di massa: le più piccole sono accelerate di più e incurvate maggiormente rispetto alle più grandi. Ma ecco che, nell'articolo citato, la spiegazione del fenomeno, incomprensibile per la fisica ufficiale, tocca i vertici del ridicolo: la differente accelerazione dei vari pezzi dipenderebbe non già da una diversità di "forza" esercitata dal campo gravitazionale, come direbbe giustamente un bravo studente di liceo, ma da una diversa "quantità di moto" posseduta dai frammenti, la quale così assume una miracolosa proprietà di "forza"!<br />
I particolari di questa lettura di fantasia peggiorano la situazione, perche’ i frammenti più grossi, che vanno più lontano, sono stimati più veloci, mentre è vero il contrario: essi sono in realtà più lenti, e proprio per questo cadono dopo.<br />
La caduta su Giove dei frammenti della cometa Shoemaker-Levy nel 1994 è la conferma lampante della mia analisi. Crollati i due presupposti di base della relatività, che si sono rivelati inconsistenti, una fisica teorica intellettualmente onesta dovrebbe pregare la relatività di togliere il disturbo. Ma, al contrario, i fisici contemporanei pretendono di avanzare le "prove" d'un falso evidente.</span></div><div align="justify" class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span></div><div align="justify" class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Alcune prove:</span></div><div align="justify" class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span></div><div align="justify" class="MsoNormal"></div><div align="justify" class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Dilatazione del tempo</i>Se ne adducono due "prove": una si riferisce al famigerato "<i>paradosso dei gemelli</i>", che sarebbe stato verificato con due orologi in volo su direzioni opposte intorno alla Terra.<br />
A prescindere dal fatto della vanità realizzativa di una simile idea, si da il caso che i teorici della relatività non sono nemmeno d'accordo tra di loro, se all'arrivo i due orologi debbano, a norma della teoria, trovarsi ancora sincronizzati oppure no.<br />
La polemica è molto accesa: si leggano in proposito gli articoli di Giulio Cortini - al quale procurai un'arrabbiatura - su<i>L'Espresso</i>-Colore del 9 aprile 1972 (<i>L'orologiaio dell'equatore</i>) e di Angioletta Coradini sul n. 750 di <i>Sapere</i> del luglio 1972 (<i>Una nuova interpretazione del paradosso degli orologi</i>).<br />
Ancora una volta la prova è quella del testa o croce. L'altra "prova" della dilatazione del tempo la troviamo nello stesso articolo di Cortini prima citato: la "vita media" dei muoni.<br />
Cominciamo col dire che i fisici teorici chiamano "vita media" delle particelle quella che è la loro "agonia media", cioè la durata della loro disintegrazione, o decadimento. Dunque, i velocissimi muoni dei raggi cosmici manifestano, morendo nell'alta atmosfera, una durata di decadimento superiore a quella di laboratorio.<br />
Scartando l'intervento di Einstein, si osserva semplicemente che particelle più veloci (quelle dei raggi cosmici) sfuggono meglio alle interazioni gravitazionali incontrate lungo il percorso, le quali sono appunto la causa disgregante della loro consistenza corpuscolare. Solo per questo la loro "agonia" dura di più.</span></div><div align="justify" class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span></div><div align="justify" class="MsoNormal"><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Trasformazione della massa in energia</span></i></div><div align="justify" class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br />
</i>Diciamo preliminarmente che i fenomeni nucleari erano abbondantemente noti prima della formula einsteiniana, che rappresenta, quando nasce, solo l'equazione cervellotica di un grosso botto.<br />
In primo luogo, la massa si trasforma in un fantasma detto "energia" esclusivamente nell'immaginazione fantascientifica di Einstein: quella massa che apparentemente si perde nei fenomeni di fissione o fusione è la parte di essa a cui i fisici non riescono a mettere il sale sulla coda al momento del botto, trattandosi di uno sciame di infinitesimali corpuscoli dotati delle immense velocità che avevano, non visti, nelle strutture nucleari e che poi determinano la loro distruttiva capacità di penetrazione (ecco il senso del fantasma "energia" !) nell'ambiente materiale circostante.</span></div><div align="justify" class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span></div><div align="justify" class="MsoNormal"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Che dire.Ancora non siamo ben riusciti a capire <b>Le leggi che regolano l'universo.</b></span></div>SSSGiacomohttp://www.blogger.com/profile/00860753425279917669noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-215106973460707415.post-78024334420051497222011-04-26T02:02:00.000-07:002011-04-26T02:02:44.780-07:00Marte<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2h4f4-3wEXZHfVcLRFGUL2KVjjBY-28n0J0qlVDLEViJEqUwy9xSe-znfdC0AoEDmd5vhOZVwfTM9q1c3KzDpKeAozw1APBjJ5Ijl8KGBxxstx9NpOt_tRv1nWtNtKby7m2VD0wbuqWGk/s1600/marte.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2h4f4-3wEXZHfVcLRFGUL2KVjjBY-28n0J0qlVDLEViJEqUwy9xSe-znfdC0AoEDmd5vhOZVwfTM9q1c3KzDpKeAozw1APBjJ5Ijl8KGBxxstx9NpOt_tRv1nWtNtKby7m2VD0wbuqWGk/s1600/marte.jpg" /></a></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: sans-serif; font-size: 13px; line-height: 19px;"></span><br />
<div style="line-height: 1.5em; margin-bottom: 0.5em; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0.4em;"><b>Marte</b> è il quarto pianete del sistema solare in ordine di distanza dal Sole e l'ultimo dei pianeti di tipo terrestre, dopo Mercurio, Venere e la Terra. Viene inoltre chiamato il<b>Pianeta rosso</b>, a causa del suo colore caratteristico dovuto alle grandi quantità diossido di ferro che lo ricoprono.</div><div style="line-height: 1.5em; margin-bottom: 0.5em; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0.4em;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/lBiv57qe48I?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe>Il pianeta, pur presentando un'atmosfera molto rarefatta e temperature medie superficiali piuttosto basse (tra <span style="display: inline-block; white-space: nowrap;">-140 °C</span> è, tra i pianeti del sistema solare, quello più simile alla Terra: infatti, nonostante le sue dimensioni siano intermedie fra quelle del nostro pianeta e della Luna (il diametro è circa la metà di quello della Terra e la massa poco più di un decimo), presenta inclinazione dell'asse di rotazione e durata del giorno sono simili a quelle terrestri; inoltre la sua superficie presenta formazioni vulcaniche,valli, calotte polari e deserti sabbiosi, oltre a formazioni geologiche che suggeriscono la presenza, in un lontano passato, di un'idrosfera. Tuttavia la superficie del pianeta appare fortemente craterizzata, a causa della quasi totale assenza di agenti erosivi (attività geologica, atmosferica e idrosferica <i>in primis</i>) in grado di modellare le strutture tettoniche; inoltre, la bassissima densità dell'atmosfera non è in grado di consumare buona parte dei meteoriti, che quindi raggiungono il suolo con maggior frequenza che non sulla Terra.Questo è una breve introduzione.Guardate questo video molto interessante.</div>SSSGiacomohttp://www.blogger.com/profile/00860753425279917669noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-215106973460707415.post-885135316700995962011-04-17T11:20:00.000-07:002011-04-18T08:55:05.724-07:00Assignment 6<b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Con questo assignment ho scoperto l'esistenza di pubmed,un motore di ricerca contenente più di due milioni di articoli di ambito medico scientifico.</span></b><br />
<div><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Prima cosa da osservare è che la grande maggioranza degli articoli è in inglese.Nel 2011 è necessario che sia così.Come ha detto il professore l'inglese è fondamentale al mondo d'oggi.</span></b><br />
<div><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span></b></div><div><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">In quarta superiore ho fatto uno stage da una naturopata,un'esperienza che mi ha colpito da alcuni punti di vista.</span></b></div><div><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Soprattutto mi colpì un discorso:la naturopata(su wikipedia spiega bene in cosa consiste tale disciplina <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Medicina_naturopatica">http://it.wikipedia.org/wiki/Medicina_naturopatica</a>)mi chiese quale università avrei voluto fare,io risposi fermamente medicina.Lei con un sorriso mi rispose"Ah,allora sarai un altro dei nostri nemici".</span></b></div><div><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Mi spiegò la sua risposta dicendomi che la medicina tradizionale non crede ai metodi naturopatici.Difatti una persona come me,che viene per la prima volta in contatto con tale disciplina rimane un attimo interdetta;perchè sembra di entrare in un mondo fantastico,in cui si parla di chakra,di forza vitale,di cure che prevedono l'utilizzo di <span class="Apple-style-span" style="line-height: 19px;"><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Massaggio" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial; background-image: none; background-origin: initial; text-decoration: none;" title="Massaggio">massaggi</a></span><span class="Apple-style-span" style="line-height: 19px;">, </span><span class="Apple-style-span" style="line-height: 19px;"><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Riflessologia_plantare" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial; background-image: none; background-origin: initial; text-decoration: none;">riflessologia plantare</a></span><span class="Apple-style-span" style="line-height: 19px;">, </span><span class="Apple-style-span" style="line-height: 19px;"><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Idroterapia" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial; background-image: none; background-origin: initial; text-decoration: none;">idroterapia</a></span><span class="Apple-style-span" style="line-height: 19px;">, </span><span class="Apple-style-span" style="line-height: 19px;"><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Cromoterapia" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial; background-image: none; background-origin: initial; text-decoration: none;" title="Cromoterapia">cromopuntura/cromoterapia</a></span><span class="Apple-style-span" style="line-height: 19px;">, </span><span class="Apple-style-span" style="line-height: 19px;"><a class="mw-redirect" href="http://it.wikipedia.org/wiki/Floriterapia" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial; background-image: none; background-origin: initial; text-decoration: none;" title="Floriterapia">floriterapia</a></span><span class="Apple-style-span" style="line-height: 19px;">,</span><span class="Apple-style-span" style="line-height: 19px;"><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Climatoterapia" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial; background-image: none; background-origin: initial; text-decoration: none;">climatoterapia</a></span><span class="Apple-style-span" style="line-height: 19px;">, </span><span class="Apple-style-span" style="line-height: 19px;"><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Aromaterapia" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial; background-image: none; background-origin: initial; text-decoration: none;">aromaterapia</a></span><span class="Apple-style-span" style="line-height: 19px;"> e molte altre.</span></span></b></div><div><span class="Apple-style-span" style="line-height: 19px;"><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Io nonostante abbia visto con i miei occhi alcune persone "guarire" con il riequilibrio dei setti punti del chakra tramite vari massaggi con vari oli,rimango molto scettico su questa "medicina",nonostante la mia mente rimanga aperta a qualunque evenienza futura.</span></b></span></div><div><span class="Apple-style-span" style="line-height: 19px;"><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Visto che rimango comunque incuriosito da tale disciplina ho provato a fare una ricerca su pubmed.</span></b></span></div><div><span class="Apple-style-span" style="line-height: 19px;"><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Scrivendo naturopathy i risultati ottenuti(833) sono già pochi rispetto ad altre parole chiave che danno migliaia e migliaia di risultati.Comunque sono ancora troppi per fare una ricerca accurata.Provo a mettere nei limits articoli dell'ultimo anno.I risultati ottenuti sono già 45,quindi un buon numero per una ricerca di quello che mi interessa.</span></b></span></div><div><span class="Apple-style-span" style="line-height: 19px;"><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Poi ero curioso di vedere se tra questi articoli ce ne fossero alcuni che parlavano di erbe.Quindi aggiungo la parola herbal,vedo che i risultati sono 4. Addirittura tra questi 4 è presente un articolo pubblicato la settimana scorsa che parla di erbe per curare malattie ai reni(purtroppo a pagamento come mi immaginavo).</span></b></span></div><div><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="line-height: 19px;">Un altro articolo(</span><a href="http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21072601">http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21072601</a>)<span class="Apple-style-span" style="line-height: 19px;"> mi ha sbalordito.Parla di una futura integrazione nelle università di medicina di Austria,Germania e Svizzera di medicine alternative come agopuntura,osteopatia e naturopatia.Questo al contrario di quanto ho detto all'inizio dell'articolo,ci fa capire che queste nuove branche della medicina si stiano diffondendo pian pianino.</span></span></b></div><div><span class="Apple-style-span" style="line-height: 19px;"><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ancora in questi paesi che ho citato,non sono state instaurati questi tipi di studi all'interno del corso,ma probabilmente in un futuro vicino avremo a che fare con tali discipline.Che dire...speriamo che portino nuove conoscenze utili ai fini di curare malattie e di salvaguardare il paziente.</span></b></span></div><div><span class="Apple-style-span" style="line-height: 19px;"><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span></b></span></div><div><span class="Apple-style-span" style="line-height: 19px;"><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Un unico problema di questo sito è che tantissimi articoli sono a pagamento(anche centinaia di euro).Comunque ho letto su internet,che usando i computer dell'università si può accedere a molti articoli a pagamento,perchè l'università è abbonata a molte riviste.</span></b></span></div><div><span class="Apple-style-span" style="line-height: 19px;"><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span></b></span></div><div><span class="Apple-style-span" style="line-height: 19px;"><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Sono sicuro che pubmed risulterà utilissimo ad ognuno di noi per fare ricerche specifiche per la tesi e per molto altro!</span></b></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="line-height: 19px;"><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span></b></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="line-height: 19px;"><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Usando il proxy dell'ateneo ho visto che delle 45 pagine che trovavo dalla ricerca quasi tutte erano scaricabili full text,al contrario di prima che solamente 3 erano full text.</span></b></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="line-height: 19px;"><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Questo ci fa capire l'utilità di usare il proxy di unifi comodamente da casa nostra.</span></b></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="line-height: 19px;"><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Direi davvero tutto molto interessante.</span></b></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="line-height: 19px;"><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span></b></span></div></div>SSSGiacomohttp://www.blogger.com/profile/00860753425279917669noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-215106973460707415.post-20058238619227905802011-04-12T02:55:00.000-07:002011-04-12T02:57:14.263-07:0050 anni dal primo viaggio nello spazio<span class="Apple-style-span" style="color: #262626; font-family: 'Lucida Grande', Verdana, 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial; font-size: 11px; line-height: 16px;"></span><br />
<div style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 10px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;"><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Oggi come avrete certamente notato dal Doodle di <span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;"><a href="http://www.google.it/" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;" target="_blank">Google</a></span> si celebrano i 50 anni dal primo volo umano nello spazio ad opera del grande astronauta russo Yuri Gagarin. Il cosmonauta sovietico a bordo della navicella Vostok-1 il 12 aprile 1961, dopo aver compiuto un'intera orbita ellittica attorno alla Terra alla velocità di oltre 27mila chilometri orari e aver raggiunto un'altitudine massima di 302 chilometri e una minima di 175 ritornò sulla Terra dopo un'ora e 48 minuti. La sua frase "<em style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;">Da quassù la Terra è bellissima, azzurra, e non ci sono confini o frontiere</em>" fece il giro del mondo.</span></b></div><div style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 10px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;"><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Tra le tante manifestazioni, convegni e ritrovi organizzati in Italia per commemorare questo storico evento ve ne segnalo alcuni che mi sono parsi particolarmente interessanti:</span></b></div><div style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 10px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;"><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">"<em style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;">Dall'uomo nello spazio allo spazio per l'uomo</em>" è un convegno che avrà luogo oggi al CNR di Sesto Fiorentino (Firenze) alle ore 14.30 e che avrà il privilegio di ospitare la celebre e simpaticissima astrofisica <span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;"><a href="http://fantasy.blogosfere.it/2011/03/margherita-hack-il-big-bang-fu-una-scorreggia.html" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;" target="_blank">Margherita Hack</a></span> che parlerà del tema "<em style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;">Scoperta di nuovi aspetti dell'Universo</em>". Tanti i nomi di spicco tra cui Ettore Perozzi di Telespazio con "<em style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;">Fuori dalla culla</em>" e Giorgio Fiocco dell'Università La Sapienza di Roma con "Sviluppi dell'attività spaziale" e poi Armando Buccheri della Selex Galileo, di Ruggero Casacchia e Alberto Mugnai del CNR, di Mario Cosmo dell'Agenzia Spaziale Italiana, e quindi di Guido Levrini dell'ESA (European Space Agency).</span></b></div><div style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 10px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;"><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 20px;"></span></b></div><div style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; line-height: 24px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 10px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;"><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Per tale missione <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.ilquotidianoitaliano.it/tag/gagarin" rel="tag nofollow" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;" title="Posts tagged with Gagarin">Gagarin</a> aveva scelto il soprannome Кедр “Kedr” (“cedro”), usato durante il collegamento via radio. Il volo ebbe iniziò alle ore 9.07 di Mosca, all’interno della navicella Vostok 1 (Oriente 1), del peso di 4,7 t. Compì un’intera orbita ellittica attorno alla Terra, raggiungendo un’altitudine massima di 302 km e una minima di 175 km, viaggiando a una velocità di 27.400 km/h.</span></b></div><div style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; line-height: 24px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 10px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;"><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Dopo 88 minuti di volo intorno al nostro pianeta, senza avere il controllo della navicella spaziale, guidato da un computer controllato dalla base, la capsula frenò la sua corsa accendendo i retrorazzi, in modo da consentire il rientro nell’atmosfera terrestre. Il volo terminò alle 10.20 ora di Mosca, in un campo vicino alla città di Takhtarova, dove <a class="st_tag internal_tag" href="http://www.ilquotidianoitaliano.it/tag/gagarin" rel="tag nofollow" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;" title="Posts tagged with Gagarin">Gagarin</a>venne espulso dall’abitacolo e paracadutato a terra.</span></b></div><div style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; line-height: 24px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 10px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;"><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">E oggi, in ricordo di quella data, la Big G ha messo a punto un logo d’eccezione. Al posto delle due O del nome del motore di ricerca sono stati inseriti un astronauta col suo casco spaziale e il mappamondo del nostro pianeta. E ancora, non appena si seleziona il logo col puntatore, dalla seconda O, parte un missile.</span></b></div><div style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; line-height: 24px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 10px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;"><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Un video con le immagini del 12 aprile del 1961</span></b></div><div style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; line-height: 24px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 10px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;"><a href="http://www.youtube.com/watch?v=8ImjP6Rg7hs&feature=player_embedded#at=60"><span class="Apple-style-span" style="color: black; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>http://www.youtube.com/watch?v=8ImjP6Rg7hs&feature=player_embedded#at=60</b></span></a></div>SSSGiacomohttp://www.blogger.com/profile/00860753425279917669noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-215106973460707415.post-31332633149397755322011-04-10T10:21:00.000-07:002011-04-10T10:21:08.600-07:00Venere:il Pianeta che un tempo era simile alla Terra<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/U2Ip26a5Rds?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div><div style="font-family: Tahoma, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: sans-serif; line-height: 19px;">Prima di tutto un video bellissimo su questo strano pianeta.Vi consiglio la visione.</span></div><div style="font-family: Tahoma, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: sans-serif; line-height: 19px;"><b>Venere</b> è il secondo pianeta del Sistema Solare in ordine di distanza dal Sole, con un'orbita della durata di 224,7 giorni terrestri.</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: sans-serif; line-height: 19px;">È l'oggetto naturale più luminoso nel cielo notturno, con l'eccezione della Luna.</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: sans-serif; line-height: 19px;"> Venere raggiunge la sua massima brillantezza poco prima dell'alba o poco dopo il tramonto, e per questa ragione è spesso chiamata la "Stella del Mattino" o la "Stella della Sera".</span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: sans-serif; font-size: 13px; line-height: 19px;"><div style="line-height: 1.5em; margin-bottom: 0.5em; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0.4em;">Venere è il pianeta più caldo del sistema solare e non è dotato di satelliti o anelli e ha un campo magnetico debole.</div></span><div style="font-family: Tahoma, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: sans-serif; line-height: 19px;"></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: sans-serif; line-height: 19px;">Classificato come un pianeta terrestre, a volte è definito il "pianeta gemello" della Terra, poiché i due mondi sono molto simili per quanto riguarda criteri quali dimensioni e massa.</span>La sonda Venus Express ha permesso di elaborare la prima mappa infrarossa dell’emisfero sud di Venere ed ha fornito ulteriori spunti per pensare che in tempi, forse non troppo remoti, il pianeta gemello della Terra per dimensioni, fosse anche simile a lei per la presenza di oceani d’acqua e di una tettonica a placche. La mappa è stata costruita utilizzando un migliaio di immagini riprese tra il 2006 ed il 2007 in una speciale lunghezza d’onda che ha permesso di vedere attraverso la spessa e impenetrabile coltre di nubi. Prima di questa missione, si conosceva già bene la superficie venusiana attraverso osservazioni radar, ma solo la nuova tecnica permette di studiare la composizione chimica delle rocce.</div><div style="font-family: Tahoma, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: sans-serif; line-height: 19px;"></span></div><div class="thumb_box_center" style="font-family: Tahoma, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px;"><img alt="Una bellissima mappa di Venere ottenuta attraverso osservazioni radar" src="http://www.astronomia.com/wp-content/uploads/2009/07/image0011.jpg" style="background-color: #f7f7f7; border-bottom-color: rgb(206, 206, 206); border-bottom-style: solid; border-bottom-width: 1px; border-color: initial; border-color: initial; border-left-color: rgb(206, 206, 206); border-left-style: solid; border-left-width: 1px; border-right-color: rgb(206, 206, 206); border-right-style: solid; border-right-width: 1px; border-style: initial; border-style: initial; border-top-color: rgb(206, 206, 206); border-top-style: solid; border-top-width: 1px; display: block; margin-left: auto; margin-right: auto; padding-bottom: 2px; padding-left: 2px; padding-right: 2px; padding-top: 2px;" /><div style="line-height: 18px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: justify;">Una bellissima mappa di Venere ottenuta attraverso osservazioni radar. Benché ad alta risoluzione, non ci indica però la composizione chimica del suolo (i colori sono falsi e indicano solo l’altezza relativa delle varie zone; blu le più basse e verdi e marroni le più alte)</div></div><div style="font-family: Tahoma, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;">Proprio questi dati sembrano avvalorare maggiormente l’ipotesi che vasti oceani coprissero il pianeta e che gli alti ed enormi altopiani fossero continenti dominati da attività vulcanica. Non vi sono ancora prove certe, ma sicuramente le rocce delle zone più alte sono diverse da quella dei bacini. La differenza viene evidenziata dalla quantità di luce infrarossa che viene irraggiata nello spazio. Esse emettono più o meno calore a seconda della composizione chimica. Ricordiamo che le otto missioni russe che toccarono la superficie di Venere trovarono solo rocce basaltiche, ma non si posarono mai sugli altopiani. Ora si nota che questi sono composti da rocce più chiare e particolarmente antiche, molto simili al granito che sulla Terra forma la maggior parte dei continenti. Il granito si forma quando rocce di basalto sono risucchiate verso gli strati sottostanti la crosta dal movimento reciproco dei continenti (il processo noto come tettonica a placche). L’acqua si combina con queste e la loro mistura viene poi restituita in superficie dalle eruzioni vulcaniche. Se ciò che si vede fosse proprio granito avremmo una prova praticamente sicura della passata esistenza di acqua e di tettonica. Per far ciò bisognerebbe mandare una sonda sul suolo più chiaro.</div><div style="font-family: Tahoma, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;">Sembrerebbe che non ci sia più attività vulcanica, dato che le variazioni di temperatura nelle varie immagini non supera mai i 20°C, mentre la presenza di lava dovrebbe portare a differenze ben maggiori. Tuttavia, niente è ancora detto, dato che la grandezza di Venere è tale da permettersi di avere un interno caldo e fluido come quello della Terra. Ricordiamo che il calore dell’interno planetario dipende dalla quantità di elementi radioattivi che decadono producendo energia e di conseguenza dalla massa totale. Mercurio, la Luna, Marte si sono “spenti” in fretta essendo molto più piccoli e quindi con una minore abbondanza di elementi radioattivi. Vale la pena spiegare meglio questo fatto: la massa di un corpo celeste va con il volume, ossia con il cubo delle dimensioni, mentre la trasmissione di calore verso la superficie va con l’area e quindi con il quadrato delle dimensioni. Un oggetto che è il doppio di un altro come diametro, ha un volume e quindi una massa ben otto volte più grande (a parità di densità, ovviamente), ma una superficie solo quattro volte maggiore. Ne deriva quindi che la trasmissioni di calore verso l’esterno (che dipende dalla superficie) si esaurisce più lentamente nell’oggetto più grande. In altre parole la quantità di elementi radioattivi, otto volte maggiore, si disperde solo quattro volte più velocemente (Questo commento è degno del Conti :D).</div><div class="thumb_box_center" style="font-family: Tahoma, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px;"><img alt="Figura 1" src="http://www.astronomia.com/wp-content/uploads/2009/07/image003.gif" style="background-color: #f7f7f7; border-bottom-color: rgb(206, 206, 206); border-bottom-style: solid; border-bottom-width: 1px; border-color: initial; border-color: initial; border-left-color: rgb(206, 206, 206); border-left-style: solid; border-left-width: 1px; border-right-color: rgb(206, 206, 206); border-right-style: solid; border-right-width: 1px; border-style: initial; border-style: initial; border-top-color: rgb(206, 206, 206); border-top-style: solid; border-top-width: 1px; display: block; margin-left: auto; margin-right: auto; padding-bottom: 2px; padding-left: 2px; padding-right: 2px; padding-top: 2px;" /></div><div style="font-family: Tahoma, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;">D’altra parte, però, certe rocce molto scure potrebbero essere segno di colate laviche particolarmente recenti. Nuovi studi permetteranno di capire come mai un pianeta così simile a noi abbia perso tutta la sua acqua liquida e sia diventato così caldo ed inospitale. La sola distanza dal Sole non può sicuramente spiegarlo. I misteri a volte sono ancora molto vicini a noi …</div><div class="thumb_box_center" style="font-family: Tahoma, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px;"><img alt="Un’immagine dei risultati ottenuti dalla Venus Express" src="http://www.astronomia.com/wp-content/uploads/2009/07/image005.gif" style="background-color: #f7f7f7; border-bottom-color: rgb(206, 206, 206); border-bottom-style: solid; border-bottom-width: 1px; border-color: initial; border-color: initial; border-left-color: rgb(206, 206, 206); border-left-style: solid; border-left-width: 1px; border-right-color: rgb(206, 206, 206); border-right-style: solid; border-right-width: 1px; border-style: initial; border-style: initial; border-top-color: rgb(206, 206, 206); border-top-style: solid; border-top-width: 1px; display: block; margin-left: auto; margin-right: auto; padding-bottom: 2px; padding-left: 2px; padding-right: 2px; padding-top: 2px;" /><div style="line-height: 18px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: justify;">Una bellissima mappa di Venere ottenuta attraverso osservazioni radar. Benché ad alta risoluzione, non ci indica però la composizione chimica del suolo (i colori sono falsi e indicano solo l’altezza relativa delle varie zone; blu le più basse e verdi e marroni le più alte)</div></div><div style="font-family: Tahoma, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;"><ins style="border-bottom-style: none; border-color: initial; border-left-style: none; border-right-style: none; border-top-style: none; border-width: initial; display: inline-table; height: 60px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; position: relative; visibility: visible; width: 468px;"></ins></div>SSSGiacomohttp://www.blogger.com/profile/00860753425279917669noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-215106973460707415.post-5159493477551238342011-04-01T23:20:00.000-07:002011-04-01T23:20:28.671-07:00Riscaldamento Globale:guardiamo il problema da ogni punto di vista<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Anche se non è un tema prettamente di "Universo",ho deciso di parlarne per fare un po' di chiarezza e perchè è un tema a me molto caro,che seguo ormai a 6/7 anni.Premetto che la mia tesina delle superiori parlava proprio di questo argomento.Fino a pochi mesi fa,guardavo il problema del Global Warming((GW) come una verità assoluta.Invece leggendo vari articoli di scienziati,ho scoperto che ci sono teorie contrastanti e molto valide.Quindi ora sono abbastanza scettico di fronte al GW.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ho scoperto una cosa che mi ha impressionato: molti di voi avranno visto quel filmato fatto da Al Gore(personaggio politico in lotta per la candidatura a presidente insieme George W. Bush)sul GW.Ecco moltissimi dati che ci vengono propinati nel filmato sono falsi.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Dopo questa premessa,volevo riassumere il discorso di apertura di Vàclac Klaus(presidente della Repubblica Ceca) come portavoce di una fondazione veramente interdisciplinare e obiettiva riguardo alla problematica del Riscaldamento Globale la “Global Warming Policy Foundation”.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span><br />
<div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><em>Discorso di apertura dell’annuale Congresso della “Global Warming Policy Foundation” tenuto dal Presidente della Repubblica Ceca, Václav Klaus.</em></span></div><div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><em><br />
</em></span></div><div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Nonostante esistano ormai numerose Istituzioni, sia in Europa che oltreoceano, che sollevino parecchi dubbi riguardo al “dogma” del riscaldamento globale causato dall’uomo, gli scettici sono costantemente colpiti da una pressante opera di propaganda atta a svalutarli. Proprio per questo la Fondazione per lo studio della Politica del Riscaldamento Globale (GWPF) ha un’importanza fondamentale.</span></div><div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Bisogna dire con forza che il dibattito sul riscaldamento globale (GW) non è più un discorso scientifico relativo alle miriadi di cause che potrebbero provocare variazioni della temperatura terrestre, ma soltanto una manifestazione politica relativa all’uomo e alla società. Dice giustamente il paleoclimatologo australiano R. M. Carter: “Uomini pericolosi hanno causato il riscaldamento globale e noi siamo molto preoccupati di ciò, piuttosto che del riscaldamento in se stesso”. In un suo recente libro, conclude: “E’ ormai parecchio tempo che il problema del GW ha smesso di essere un problema scientifico”.</span></div><div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ormai il dibattito è diventato un fatto politico con implicazioni enormi, che sono del tutto scorrelate dal problema climatico. Esso riguarda solamente i governi, i politici, i loro portaborse, le lobby che vogliono acquistare un maggior potere decisionale. Come ovvia conclusione, sembra che ormai l’accettazione supina del dogma sul GW abbia prodotto uno dei più costosi e anti democratici errori delle ultime generazioni.</span></div><div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il dato di fatto essenziale, onestamente parlando, è che vi sono conflittuali ipotesi scientifiche, tutte altamente rispettabili. Questo dovrebbe essere il vero tema del dibattito sul GW. Quello che invece la politica sta imponendo è che esista un solo consenso scientifico e che qualsiasi dubbio in proposito debba essere annullato a priori. Il non potere sollevare idee contrarie alla politica ufficiale e alle esternazioni più lobbistiche, dimostra che stiamo scivolando verso un mondo post-democratico. Questo è un problema ben più grave del GW.</span></div><div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">In questo momento così difficile per la società umana, ci sarebbe bisogno di scienziati che non solo pubblichino liberamente, dopo attenta azione di controllo da parte dei loro colleghi, articoli precisi e validi, ma che aiutino i politici onesti e l’opinione pubblica a separare i miti degli ambientalisti dalla realtà dei fatti. Essi dovrebbero avere la possibilità di esporre senza vincoli opportunistici le proprie teorie, in modo che sia l’opinione pubblica a decidere liberamente cosa accettare e cosa rifiutare. Chi ha seguito personalmente e senza condizionamenti esterni la letteratura degli ultimi due anni si sarà reso conto che l’anidride carbonica è una causa minore del supposto GW e che comunque l’umanità non è responsabile di esso.</span></div><div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Guardando indietro nei tempi geologici, il Premio Nobel per la Fisica Robert Laughlin spiega: “Il cambiamento climatico è qualcosa che la Terra conosce molto bene e che si ripete continuamente senza chiedere permesso a nessuno. Nonostante la civiltà umana non abbia fatto niente per innescare l’ultimo cambiamento, non potrà comunque essere in grado di fermarlo una volta che il pianeta ha deciso di agire in quella direzione”. Inoltre, egli conclude: “Le testimonianze geologiche ci confermano che il clima non dovrebbe preoccupare più di tanto nella ricerca di energie alternative. Non perché non sia importante, ma perché è assolutamente fuori dal nostro controllo”.</span></div><div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">La conclusione a cui sono giunto è che l’ipotesi che sostiene un’origine antropogenica del GW rimane estremamente debole. Inoltre, è sempre sbagliato proporre una semplice tesi, attrattiva e magari anche scientificamente appetibile, non sufficientemente accertata, e basare su di essa politiche ambiziose, radicali e difficili da realizzare, senza porre attenzione a tutti gli argomenti e a tutti i costi diretti e indiretti a lei associata. Queste considerazioni mi hanno spinto a scrivere nel 2007 il libro. “Blue Planet in Green Shackles”. Ancora più piacevole è stato leggere un anno dopo un istruttivo libro di Nigel Lawson, “An appeal to reason, A cool look at Global Warming”.</span></div><div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Oggi siamo giunti a un punto particolare, in cui la nostra visione critica non ha certo ancora vinto, ma, guardando indietro, possiamo dire che a partire dal momento dell’inizio della massiccia propaganda in favore del GW nel summit di Rio del 1992, varie cose suggeriscono un certo grado di ottimismo:</span></div><div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">- la temperatura globale ha smesso di crescere;</span></div><div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">- sono state formulate forti ipotesi alternative per la spiegazione delle fluttuazioni climatiche;</span></div><div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">- la reputazione del valore scientifico di alcuni degli esponenti “leader” della dottrina del GW è stata severamente ridimensionata (lo scandalo più eclatante è stato quello relativo all’Hockey Stick (mazza da hockey), che costituiva la base portante del terzo report di valutazione stilato dall’IPCC nel 2001;</span></div><div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">- la conferenza di Copenhagen del dicembre 2009 ha finalmente rivelato, a tutti coloro che hanno voglio di sapere, che esiste una grande diversità di vedute e un chiara contraddizione negli interessi collegati al GW.</span></div><div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Tuttavia, nonostante le evidenze, l’allarmismo del GW e specialmente le misure politiche ad esso connesse hanno continuato a marciare trionfanti. Nemmeno la recente crisi finanziaria ed economica mondiale, unita all’enorme confusione, paura e debito pubblico, sono riusciti a fermare la vittoriosa marcia del GW.</span></div><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span><br />
<div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Vorrei evidenziare tre semplici fatti di cui molte persone aperte alla libera discussione sono oggi ben consapevoli. Queste persone desiderano solo che i loro avversari, gli allarmisti del GW, li accettino onestamente. Altrimenti, i fautori del GW continueranno a sparare verso bersagli sbagliati, cosa che hanno fatto (forse intenzionalmente) finora.</span></div><div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Iniziamo con un dato di fatto ben stabilito: <strong>la temperatura media globale del pianeta cambia costantemente</strong>. Nessuno può ovviamente negare questa asserzione. La temperatura sta variando oggi così come è variata nel passato e varierà - senza dubbio - anche nel futuro. Oltre a questa incontestabile verità, bisogna aggiungere che negli ultimi diecimila anni (l’Eliocene), il clima è stato particolarmente stabile senza grandi variazioni nella temperatura della superficie. Se variazione a lungo periodo vi è stata essa rispecchia, al limite, un leggero trend verso il raffreddamento.</span></div><div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Presentando la debole variazione delle ultime decadi come una minaccia per il pianeta, gli allarmisti del GW hanno usato questo argomento per giustificare i loro tentativi di cambiare sostanzialmente il nostro modo di vivere, di indebolire e reprimere la nostra libertà, di controllarci e di dettarci cosa dobbiamo o non dobbiamo fare. Tutto ciò è inaccettabile. Il loro successo nell’avere influenzato milioni di persone razionali in tutti i luoghi del mondo è piuttosto sorprendente. Come è stato possibile avere questo successo? E così velocemente? Per le vecchie dottrine e ideologie ci sono voluti normalmente periodi molto più lunghi per riuscire a influenzare così pesantemente e ampiamente la società. Ciò è dovuto alle specifiche del nostro tempo? E’ magari dovuto al fatto che siamo continuamente “online”? Oppure perché le religioni e altre ideologie metafisiche sono diventate meno attraenti e meno persuasive? O, invece, dipende dalla necessità di riempire in qualche modo il vuoto etico e spirituale odierno con un nuova “nobile causa”, come quella di salvare un intero pianeta?</span></div><div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Gli ambientalisti sono stati bravissimi a scoprire questa “nobile causa”. Essi cercano, in pratica, di limitare la libertà umana in nome di “qualcosa” che sia nettamente più importante e più nobile della nostra limitata vita terrena.</span></div><div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il secondo indiscutibile fatto è che - con tutti i ben noti problemi dei dati e delle misure - negli ultimi 150 anni, che è un tempo scala medio in climatologia, <strong>la temperatura globale ha mostrato ritmi di riscaldamento e di raffreddamento sovrapposti a un lieve trend di riscaldamento</strong>. Questo andamento è presente fin da quando la Terra (o meglio l’<a class="glossary-term" href="http://www.astronomia.com/glossario/#emisfero" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial; background-image: url(http://www.astronomia.com/wp-content/themes/Astronomia/images/icons/10x10/glossary.gif); background-origin: initial; background-position: 100% 50%; background-repeat: no-repeat no-repeat; border-bottom-color: rgb(0, 124, 215); border-bottom-style: dotted; border-bottom-width: 1px; padding-left: 2px; padding-right: 13px; text-decoration: none;" tiptitle="Collegamento diretto al glossario per il termine 'emisfero' ">emisfero</a> Nord perché i dati di quello Sud non sono disponibili) è uscita dalla Piccola Era Glaciale di circa duecento anni fa. Noi sappiamo benissimo che questo trend si è interrotto ripetutamente, come, ad esempio, dagli anni 40 alla metà degli anni 70, oppure come negli ultimi 10-12 anni. Il riscaldamento degli ultimi 150 anni è stato comunque veramente modesto e tutto fa supporre che anche l’eventuale futuro riscaldamento sarà simile e che le sue conseguenze non saranno né drammatiche né tantomeno catastrofiche. Non sembra proprio di essere vicini alla minaccia verso cui dovremmo intervenire spasmodicamente e immediatamente.</span></div><div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il terzo fatto è che anche <strong>la percentuale di anidride carbonica presente nell’atmosfera è solita variare nel tempo</strong>. Qualche volta precede la variazione termica, talvolta la segue. In ogni modo, pur con tutti i problemi relativi a serie di misure spesso non compatibili fra loro, negli ultimi due secoli abbiamo assistito a un aumento di CO2 essenzialmente antropogenico. La sua concentrazione è passata da 284.7 ppmv nel 1850, a 310.7 nel 1950, e a 387.3 nel 2009.</span></div><div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Non vi è nessun motivo per negare questa evidenza. Il vero problema inaccettabile nasce quando ci si impone il dogma di credere che l’aumento simultaneo in tempi brevi dell’anidride carbonica prodotta dall’uomo e della temperatura sia una prova inconfutabile di una stretta relazione tra questi due fenomeni. Leggendo attentamente la bibliografia scientifica, questa correlazione non è assolutamente dimostrata. Tuttavia, è proprio su questa dubbia correlazione che si basa tutta la nuova dottrina degli ambientalisti. Ma essa non è una “nuova” dottrina! Essa è esistita sotto varie forme e manifestazioni per secoli. Sempre comunque basata sul fatto che il punto di partenza del nostro pensiero dovesse essere la Terra, il Pianeta, la Natura, non l’uomo o le opere dell’uomo.</span></div><div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Essa è sempre accompagnata dall’idea che si debba tornare indietro, allo stato primitivo della Terra, senza la presenza degli umani. I fautori di questa teoria hanno sempre considerato l’essere umano come un elemento estraneo. Se noi dovessimo prendere seriamente gli argomenti degli ambientalisti dovremmo concludere che la loro è un’ideologia profondamente anti-umana.</span></div><div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il ridurre l’interpretazione delle svariate cause di un cambiamento climatico ad una sola variabile, la CO2, o - ancora peggio - alla CO2 prodotta dall’uomo, è veramente assurdo e inaccettabile. La razionalità più elementare, corroborata da una pur debole esperienza di test scientificamente e statisticamente validi, dice chiaramente che è impossibile trarre conclusioni definitive basandosi solo sulla supposta correlazione di due serie temporali. Inoltre, è fondamentale ricordare che in questo caso non esiste nemmeno questa semplice correlazione. L’aumento della temperatura iniziò approssimativamente 150 anni fa, mentre le emissioni umane di CO2 non aumentarono sensibilmente prima degli anni 40 del secolo scorso (proprio quando iniziò una caduta termica terminata più di trent’anni dopo).</span></div><div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">La teoria è sempre un punto critico, ma in questo caso è addirittura mancante. Una pura analisi statistica non può spiegare o confermare alcunché. Due scienziati cinesi, Guang Wu e Shaomin Yan, hanno pubblicato uno studio in cui utilizzano un modello “random walk” (casuale) per analizzare la variazione di temperatura negli ultimi 160 anni. I loro risultati - molto poco apprezzati dagli allarmisti del GW - hanno mostrato che un modello di quel tipo approssima benissimo i cambiamenti della temperatura realmente osservati. Dato che un modello casuale rispecchia benissimo la variazione reale della temperatura, che bisogno c’è di coinvolgere fattori umani come l’emissione di CO2 per cercare di migliorare il modello? Qualche altro modello più raffinato ha dato risultati migliori? Assolutamente no!</span></div><div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">L’insostenibile argomento che assume un semplice collegamento tra temperatura e CO2 prodotta dall’uomo è solo una parte dell’intera storia e solo uno dei principi base degli ambientalisti. Un altro, non meno importante aspetto della loro dottrina, è che esista una forte e tragica correlazione tra l’aumento della temperatura e il suo impatto sulla Natura e sulla Terra. L’ambizione originale era - forse - quella di salvare il pianeta per la sopravvivenza dell’uomo, ma oggi si vede benissimo che questo scopo è diventato sempre meno importante. Molti ambientalisti non pongono attenzione al futuro delle popolazioni. Essi vogliono salvare la Terra (anche se ne ha certamente bisogno) non l’umanità! Essi parlano di Natura, non di uomini. Per questi personaggi qualsiasi ragionamento economico, anche sofisticato, è sempre irrilevante.</span></div><div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Com’è possibile che così tanti politici, burocrati, importanti gruppi di istituzioni scientifiche, uomini d’affari e praticamente tutti i giornalisti non siano riusciti e non riescano a vedere i risvolti negativi del dogma del GW? L’unica spiegazione sensata è che essi non abbiano analizzato attentamente gli argomenti e che abbiano ormai investito troppo sull’allarmismo del GW. Alcuni di loro hanno paura che abbandonando questa dottrina il proprio orgoglio politico e professionale ne possa soffrire troppo. Altri stanno guadagnando un mucchio di denaro e non vogliono certo perdere una fonte sicura di enormi introiti. Non parliamo poi degli uomini d’affari che hanno investito pesantemente su ciò e sperano di fare la loro fortuna con il catastrofismo imperante. Tutti hanno profondi interessi a mantenere viva la paura della tragedia globale. Noi dovremmo dire a gran voce: “La coalizione dei interessi di potere ci sta seriamente mettendo in pericolo!”. Il nostro vero interesse dovrebbe essere una società libera, prosperosa e democratica. Noi dovremmo prepararci in tutti i modi ad adattarci a ogni tipo di futuro cambiamento climatico (sia verso il caldo che verso il freddo), ma <strong>non dovremmo mai accettare di perdere la nostra libertà</strong>.</span></div><div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span></div><div style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Naturalmente non esiste solo un punto di vista per il GW.Tramite questo testo volevo far vedere che ci sono altri punti di vista sul riscaldamento globale.Quindi apriamo la mente e ceechiamo di pensare con la nostra testa,senza farci inculcare idee da nessuno.Non solo per questo problema ma per ogni questione che ci presenta il corso della vita.</span></div>SSSGiacomohttp://www.blogger.com/profile/00860753425279917669noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-215106973460707415.post-70458233441389648532011-03-30T09:38:00.000-07:002011-03-30T09:39:19.365-07:00Assignment 4Premetto che prima di oggi non ero a conoscenza dei bookmarking.Intanto posto il mio bookmarks <a href="http://www.delicious.com/sssgiacomo">http://www.delicious.com/sssgiacomo</a>.Leggendo l'assignment del professore all'inizio non ero riuscito a capire bene la funzione di questo programma,se così si può chiamare.Guardando i video del prof e leggendo qualche commento su internet ho cominciato a capire un pochino meglio.Così sono andato su <a href="http://www.delicious.com/">http://www.delicious.com/</a> e mi sono inscritto facilmente.Il sito è in inglese ma ciò non rende difficile il suo utilizzo,nemmeno a chi non digerisce bene tale lingua.Quindi dopo un po' sono riuscito a capire come mettere i propri URL con i propri tags:semplicissimo,basta cliccare su save new bookmark e lì inserite l'URL che desiderate e i vostri tags.<br />
<div>Io fino ad ora ero abituato a salvare i siti a cui ero interessato su i miei siti preferiti sulla pagina di google chrome.Ora come ora ho più di cinquanta siti salvati,quindi cominciava già a diventare difficile trovare quello che mi serviva in quel momento.</div><div>Con delicious mi si è aperto un nuovo mondo.Ora posso salvare tutti i miei siti con tranquillità,senza aver paura di salvarne troppi per poi non ritrovarli.Grazie ai tags,come ha fatto vedere il proff,si possono trovare velocemente i siti che mi servono in quel momento,anche se ne ho salvati 1000 o più.Con il metodo"tradizionale" salvando 1000 siti,dopo poco impazzirei nella ricerca e magari non riuscire nemmeno a trovarlo senza i tags.</div><div>Un'altra cosa utilissima è che uno può ricercare una parola chiave all'interno del sito,un tag,e vedere tutti i siti che hanno salvato le altre persone in tutto il mondo con quel tag.Così magari uno riesce a trovare cose molto interessanti su un argomento.</div><div>Quindi d'ora in poi utilizzerò questo bookmark,per salvare i miei siti.Magari ora non mi potrà essere utilissimo,ma in qualche anno quando avrò salvato centinaia di siti,con migliaia di tags,allora diventerà indispensabile.</div>SSSGiacomohttp://www.blogger.com/profile/00860753425279917669noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-215106973460707415.post-40770743809843655582011-03-27T13:11:00.000-07:002011-03-27T13:22:38.764-07:00Assignament 3<div style="text-align: left;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Professore,ho letto molto volentieri tutto ciò.Ho visto che lei nei giovani ricerca la fiducia,la speranza,la vita.Purtroppo però leggendo,per esempio,alcuni blog dei miei colleghi aspiranti medici,ho visto molto pessimismo;probabilmente anche lei leggendo lo avrà notato,e probabilmente avrà anche notato che questo "fenomeno del pessimismo"con il passare degli anni peggiora sempre più.Questa è una mia idea che mi sono costruito durante gli ultimi anni e magari mi posso anche sbagliare.Un post in particolare (<a href="http://coccabi.blogspot.com/2011/03/litalia-e-nando.html">http://coccabi.blogspot.com/2011/03/litalia-e-nando.html</a>)mi ha fatto riflettere molto.Il titolo del post è "L'Italia è Nando?"(personaggio del Grande Fratello 11).Purtroppo ciò che ci presenta la televisione sono proprio stereotipi come la persona sopra citata;come ho anche scritto nel commento al post,i vengono presentati persone apparentemente tutto muscoli senza cervello.Ci viene presentato un mondo irreale e che purtroppo la massa segue(chissà molto probabilmente anch'io faccio parte della massa) e questo dal mio punto di vista RUBA,nasconde i veri valori della vita,la vera vita.</i></span></div><div style="text-align: left;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;"><span class="Apple-style-span" style="line-height: normal;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Ora voglio scrivere dei dati che secondo me fanno capire molte cose.<span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;"> </span><span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;"> </span><span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;">Negli USA, circa </span></i></span></span></span></span></div><div style="text-align: left;"><span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;"><i><span class="Apple-style-span" style="line-height: normal;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;">75 persone si suicidano ogni giorno. Il suicidio rappresenta il 10% delle cause di morte</span></span></span><span class="Apple-style-span" style="line-height: normal;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;"> </span></span></span></i></span></div><div style="text-align: left;"><span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;"><span class="Apple-style-span" style="line-height: normal;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;">nei soggetti tra i 25 e i 34 anni e il 30% di quelle tra gli </span><span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;">studenti universitari. È inoltre la </span></i></span></span></span></div><div style="text-align: left;"><span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;"><span class="Apple-style-span" style="line-height: normal;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;"><i>seconda principale causa di morte tra gli adolescenti.Prendiamo alcune città europee e </i></span></span></span></span></div><div style="text-align: left;"><span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;"><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="line-height: normal;"><span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;">vediamo il tasso di suicidio ogni 100000 ragazzi dai 15 ai 19 anni.Per esempio:</span></span> </span></i></span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;"><i><br />
</i></span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Helsinki 271,4\100000</i></span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br />
</i></span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Guipuzcoa(Spagna) 29,9\100000</i></span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br />
</i></span></span><br />
<i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;">Oxford </span>790\100000</span><span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> </span></span></i><br />
<span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br />
</i></span></span><br />
<i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span><span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Padova 182,7\100000 </span></span></i><br />
<span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br />
</i></span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Questi sono dati del 1990.I dati aggiornati al 2010 presentano un tasso di suicidio </i></span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;"><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">triplicato.Come si può vedere più la città è sviluppata,più immersa nella società </span></i></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;"><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">moderna e più i suicidi aumentano,proprio come in una curva esponenziale.</span></i></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;"><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ci sarebbe da scrivere un libro intero su questo argomento.Posso riassumere </span></i></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;"><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">il tutto dicendo che questo è causato dalla nostra società,dalla massificazione.</span></i></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;"><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Naturalmente non sono io a dirlo,ma moltissimi studiosi.Per chi fosse interessato </span></i></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;"><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">posto un link che approfondisce l'argomento.</span></i></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;"><span class="Apple-style-span" style="line-height: normal;"><a href="http://books.google.it/books?id=SIIhbk6luKoC&pg=PA266&lpg=PA266&dq=aumento+delle+percentuali+dei+suicidi+negli+ultimi+anni+tra+gli+adolescenti&source=bl&ots=guaflX9pyZ&sig=w2gpQDJb58qOvIpcbDlRq2b5vPQ&hl=it&ei=P4yPTaGgJYfsOcLqsboB&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=2&ved=0CCAQ6AEwAQ#v=onepage&q&f=false"><i>http://books.google.it/books?id=SIIhbk6luKoC&pg=PA266&lpg=PA266&dq=aumento+delle+percentuali+dei+suicidi+negli+ultimi+anni+tra+gli+adolescenti&source=bl&ots=guaflX9pyZ&sig=w2gpQDJb58qOvIpcbDlRq2b5vPQ&hl=it&ei=P4yPTaGgJYfsOcLqsboB&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=2&ved=0CCAQ6AEwAQ#v=onepage&q&f=false</i></a></span></span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;"><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Tutto questo per dire che la società ci sta portando a degli "obblighi" che molte volte </span></i></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;"><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">non riusciamo a superare,non riusciamo a stare "a tempo" con il resto del mondo.</span></i></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;"><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Secondo me dovremo calmare questo "andamento furioso",questa via unica di vita,</span></i></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;"><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">tornare ad una semplicità che si sta perdendo sempre più con il passare degli anni ed il </span></i></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;"><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">progredire della società.Secondo me la il vero boom della società,il vero picco della </span></i></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;"><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">curva esponenziale deve ancora avvenire.Sperando che tutto ciò porti ad un </span></i></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;"><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">miglioramento,anche se nella mia ottica percepisco il contrario.</span></i></span><br />
<i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;">Visto prof.,come le ho detto </span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 14px;">regna il pessimismo :) .</span></i><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="line-height: 14px;"><b><br />
</b></span></span>SSSGiacomohttp://www.blogger.com/profile/00860753425279917669noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-215106973460707415.post-32346673634530784352011-03-23T23:07:00.001-07:002011-03-23T23:07:56.818-07:00Universi paralleli(parte 2)<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span><br />
<div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Mi ero dimenticato di dire nel post precedente che le notizie che io riporto,sono prese dalla rivista"Le scienze"(rivista alla quale sono abbonato,per tenermi informato su un po' tutto il mondo della scienza),precisamente dal numero 348 del 1997</span></span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Concludo l'argomento che riguarda gli Universi paralleli.</span><br />
<div><br />
</div><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmaEBIhQM8zTov71BIS6-0Tdhdxh8aaSaY3OAEGvALfe4E4jMBTt3-XQKZto_HC4eZiweM5YB90wQISLz-baN0i_jR7Ro6a2MnhkfLV0z6esCsrrPOJCWguK5yxrje7HaKM64QBkbhvDig/s1600/imgres.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmaEBIhQM8zTov71BIS6-0Tdhdxh8aaSaY3OAEGvALfe4E4jMBTt3-XQKZto_HC4eZiweM5YB90wQISLz-baN0i_jR7Ro6a2MnhkfLV0z6esCsrrPOJCWguK5yxrje7HaKM64QBkbhvDig/s1600/imgres.jpg" /></a><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px; font-family: Arial;">La caratteristica più innovativa della teoria di Einstein è di ammettere soluzioni corrispondenti a geometrie non elementari, come quelle che descrivono spazi-tempo dotato di cunicoli (detti in inglese</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px; font-family: Arial;"> </span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px; font-family: Arial;"><em>wormhole</em></span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px; font-family: Arial;">), vioè di strutture a geometria non semplicemente connessa che formano ponti fra regioni diverse dello stesso universo o fra universi distinti.</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px; font-family: Arial;"> </span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px; font-family: Arial;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px; font-family: Arial;">La più celebre di queste soluzioni è quella di Swarzschild.</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px; font-family: Arial;"> </span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px; font-family: Arial;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px; font-family: Arial;">Essa descrive due universi isometrici, asintoticamente piatti e vuoti eccetto per la presenza della sorgente, che è in questo caso una stella sferica non rotante ed elettricamente neutra. E' noto che se una stella ha una massa tento grande da generare, nel corso della sua evoluzione, un nucleo di massa superiore a circa 3,7 volte quella del Sole, allora è molto probabile che esso collassi sotto il proprio peso, senza che alcuna forza possa opporvisi. Quando ciò accade, il destino ultimo del nucleo è una concentrazione infinita di materia in un volume nullo, questo è uno stato classicamente non descrivibile in termini fisici e che chiamiamo singolarità di curvatura. </span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px; font-family: Arial;"> </span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px; font-family: Arial;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px; font-family: Arial;">Quando la stella è ridotta a un punto, i due universi appaiono connessi da un cunicolo (spaziale) la cui massima restrizione è nota come "gola di Einstein-Rosen".</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px; font-family: Arial;"> </span></div><div><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px; font-family: Arial;">Questa struttura topologica si evidenzia studiando l'immersione di una qualunque sezione dello spazio-tempo di Swarzschild, caratterizzata da un valore costante della coordinata tempo, in uno spazio euclideo. A dispetto della suggestione della rappresentazione, il cunicolo non è attraversabile perché è astruito dalla sorgente puntiforme.</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px; font-family: Arial;"> </span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px; font-family: Arial;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px; font-family: Arial;">Sebbene non siano direttamente connettibili, nel senso che un osservatore non può passare da uno all'altro, i due universi sono assolutamente identici, e scegliere di essere noi in uno o nell'altro è totalmente arbitrario. Nel caso in esame, la deformazione dello spazio-tempo conseguente al collasso della stella causa l'instaurarsi, sulla gola di Einstein-Rosen, di una superficie di non ritorno, "l'orizzonte degli eventi", che impedisce a qualunque segnale di uscire dal suo interno. Si ha cioè la formazione di un buco nero.</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px; font-family: Arial;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px; font-family: Arial;">Già al suo ingresso, un buco nero genera deformazioni mareali tali da distruggere un corpo umano, a meno che non si considerino buchi neri giganteschi, da diecimila masse solari in su. Tuttavia, pur sopravvivendo all'azione distruttrice di un buco nero, qualsiasi cosa attraversi l'orizzonte degli eventi - un astronauta, una particella elementare o un raggio di luce - cessa di esistere sulla singolarità. Nondimeno, nel breve intervallo di tempo che precede l'impatto con la singolarità, l'oggetto in esame può scambiare informazioni, e quindi interagire casualmente con entità simili provenienti dall'universo parallelo che si cela al di là della gola di Einstein-Rosen e costrette anch'esse a finire sulla singolarità. Questo esempio di interazione fra universi paralleli, perfettamente plausibile dal punto di vista fisico, rimane non sperimentabile e pertanto ininfluente sulla "vita" degli universi esterni, a meno che la singolarità di curvatura non sia attraversabile e che da essa si possa tornare negli universi di partenza.</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px; font-family: Arial;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px; font-family: Arial;">Le equazioni di Einstein forniscono soluzioni che prefigurano proprio questo tipo raccordo fra universi distinti o fra parti lontane di uno stesso universo, purché si superi l'ostacolo della singolarità. Un'appropriata descrizione di quest'ultima è relegata a una teoria quantistica della gravitazione e quindi a una trattazione in tal senso della geometria.</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px; font-family: Arial;"> </span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px; font-family: Arial;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px; font-family: Arial;">Poiché la formazione di una singolarità di curvatura, come risultato del collasso gravitazionale, è una conseguenza inevitabile delle condizioni di positività dell'energia già menzionate, potendo queste ultime essere violate in un contesto quantistico le singolarità classiche diventano strutture quantistiche "non singolari" della geometria.</span></div><div><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px; font-family: Arial;">Perciò la violazione delle condizioni di positività dell'energia permette l'esistenza di cunicoli spazio-temporali attraversabili e tali da connettere universi paralleli. Tale circostanza, offrirebbe una soluzione del paradosso della perdita dell'informazione conseguente al fenomeno dell'evaporazione dei buchi neri. Sulla base di un'idea di J.D. Bekenstein, Stephen Hawking ha potuto dimostrare che un buco nero, a dispetto della sua stessa definizione, è sorgente di un'emissione termica di particelle che con il tempo riduce la massa, e quindi le dimensioni, del buco nero fino alla sua scomparsa. Il carattere termico della radiazione fa si che l'informazione, inizialmente codificata nelle proprietà geometriche del buco nero, alla fine si perda violando il principio fondamentale della sua conservazione.<br />
Poiché la singolarità al centro del buco nero è, dal punto di vista quantistico, un tunnel che, come già detto, può portare in punti diversi del nostro universo o in un altro a esso parallelo, alla fine dell'evaporazione è lecito supporre che non vi sia stata una perdita di informazioni, bensì solo una sua dispersione nell'altro universo - o nel nostro stesso ma altrove - secondo modalità ancora non note. Indubbiamente, questa visione della realtà microscopica è molto stimolante e ricca di implicazioni.<br />
La più ovvia è che la geometria di base del nostro universo sia corrotta a scale molto piccole, specificamente alla scala di Planck (10^-33 cm), in una struttura molteplicemente connessa caratterizzata da un intrico di cunicoli che collegano, porzioni diverse dello stesso universo oppure universi paralleli.<br />
Ciò è dovuto alla presenza di fluttuazioni quantistiche di materia-energia che a questa scala sono di grandissima intensità e pertanto in grado di alterare la geometria secondo le equazioni di Einstein, formando cunicoli attraversabili.<br />
Lo spazio-tempo a queste scale acquista struttura "spugnosa", in cui l'informazione, comunque definita, si diffonde nel nostro universo o in altri, e viceversa, attraverso questi cunicoli, quasi fossero capillari nel tessuto strutturale del mondo fisico.<br />
Può dunque il collasso gravitazionale far si che la materia che una volta era una stella sia ridotta, alla fine, a pura geometria, e che il suo stato finale sia la dissoluzione del contenuto informativo nell'intrico quantistico di cunicoli attraverso i quali esso si ridistribuisce altrove nel nostro universo, o in qualche universo parallelo al nostro?<br />
Può essere che, per lo stesso motivo, noi riceviamo da universi paralleli o da regioni distanti del nostro universo informazioni e stimoli di cui ancora non abbiamo coscienza ?</span></div><div><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px; font-family: Arial;"><br />
</span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px;">Vorrei anche consigliarvi un telefilm che parla di questo argomento:Fringe.Un telefilm che io adoro.</span></span></div><div><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px; font-family: Arial; font-size: x-small;"></span></div>SSSGiacomohttp://www.blogger.com/profile/00860753425279917669noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-215106973460707415.post-86524592058041028322011-03-23T15:52:00.000-07:002011-03-23T15:53:59.375-07:00Universi paralleli(parte 1)<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Questo argomento è complicatissimo.Sono rimasto affascinato dalle teorie che sono emerse su Universi paralleli.Prima di tutto posto dei vari video per tutti quelli che non hanno voglia di leggere.Sono cinque video che riassumano in modo più che esauriente l'argomento.</span><br />
<div>1)<a href="http://www.youtube.com/watch?v=f3mYZQkBwvo">http://www.youtube.com/watch?v=f3mYZQkBwvo</a></div><div>2)<a href="http://www.youtube.com/watch?v=dgU10XUCkyY">http://www.youtube.com/watch?v=dgU10XUCkyY</a></div><div>3)<a href="http://www.youtube.com/watch?v=raU0v_VyQHM">http://www.youtube.com/watch?v=raU0v_VyQHM</a></div><div>4)<a href="http://www.youtube.com/watch?v=LeZtdeMpaDY">http://www.youtube.com/watch?v=LeZtdeMpaDY</a></div><div>5)<a href="http://www.youtube.com/watch?v=tuzc7wjRCRA">http://www.youtube.com/watch?v=tuzc7wjRCRA</a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhScWTB0vmLrmm46-t83uIp0xLbmImGuJiJIL8exCrYCsktgXsfndnxuLKhPkmFpjmqbB9jjh63je1Uv7CPNBJZP5q0CNFoS_Zb-Omt_ijXXWdYwcGhnVPY_wnudwqZS8qj-HHT1Us6tvUR/s1600/imgres.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhScWTB0vmLrmm46-t83uIp0xLbmImGuJiJIL8exCrYCsktgXsfndnxuLKhPkmFpjmqbB9jjh63je1Uv7CPNBJZP5q0CNFoS_Zb-Omt_ijXXWdYwcGhnVPY_wnudwqZS8qj-HHT1Us6tvUR/s1600/imgres.jpg" /></a></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Visto la complessità dell'argomento lo divido in due parti così da non appesantire troppo l'argomento(anche se per chi non è affascinato,probabilmente potrà risultare molto pesante),e in modo che possa essere il più esauriente possibile.</span></div><div><br />
</div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Premetto che la teoria dell'esistenza di Universi paralleli non è solo un'idea bizzarra inventata dai fisici.Se ne venisse provata l'esistenza,potrebbero rivestire un ruolo fondamentale nel nostro futuro remoto.Trovare un tunnel verso un altro mondo,potrebbe salvare l'umanità.Sicuramente tra miliardi di anni la nostra stella distruggerà la terra,come spiegato in un post precedente.Quindi prima che ciò accada,se fossimo in grado di trovare un ponte che collega due universi,chiamato ponte di tarlo,e riuscissimo ad oltrepassarlo,ci potremo salvare dal triste destino dell'umanità.Naturalmente queste sono ipotesi solo verosimili al giorno d'oggi.</span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ora però parliamo di cosa siano questi universi paralleli.</span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px;">L'idea più semplice di universi paralleli ci viene dalla cosmologia, e riflette il tentativo di liberarci dalla necessità di credere ancora in un mondo fatto appositamente per noi. La vita sulla Terra, e con essa il nostro modo di vedere e interpretare la realtà, è il risultato di circostanze così specifiche e di condizioni così restrittive da rendere l'universo in cui viviamo un evento di per se altamente improbabile.</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px;"> </span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px;">Si suppone allora che tanti universi, forse infiniti, appaiono continuamente come bolle in un substrato cosmico primordiale in espansione e soggetto a sporadici cambiamenti di stato. Ognuna di queste bolle, dopo essersi formata, si espande a sua volta secondo modalità dettate dalle condizioni iniziali, innescando l'evoluzione di un mondo fisico a se. Noi vivremmo in uno di questi mondi in cui si sono instaurate, tra le infinite condizioni possibili, quelle giuste per farci essere come siamo. In questa visione di</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px;"><em>molti universi</em></span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px;">, il nostro non sarebbe il risultato di un singolo evento che richiederebbe un disegno preordinato difficilmente giustificabile, ma solo uno dei tanti universi, ciascuno retto da condizioni del tutto casuali.</span></span></div><div><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">La convivenza di mondi paralleli, per quanto suggestiva, è irrilevante dal punto di vista osservativo, almeno che qualcuno di questi universi non interagisca in qualche modo con il nostro. Come potremmo accertare se l'universo in cui ci troviamo non sia il risultato della coalescenza di due mondi inizialmente diversi, oppure semplicemente che esso sia pericolosamente vicino a un altro? Le osservazioni astronomiche sono oggi sufficientemente ricche e complesse da consentire una ricerca atta a riconoscere o meno i segni della coalescenza di universi bolle o di una loro interazione a distanza; tuttavia l'impatto interpretativo di queste ipotesi è ancora assai marginale rispetto alle teorie correnti.</span></span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px;">Dalle prime osservazione del moto delle galassie negli ammassi e quindi dai dati sulle curve di rotazione delle stesse che, dal 1970 hanno polarizzato l'attenzione degli astronomi, si ha oggi la certezza che il contenuto del nostro universo sia costituito per quasi il 90 per cento da materia invisibile, la celebre <em>"materia oscura"</em>, che rivela la sua presenza solo mediante effetti gravitazionali.<br />
Le curve di rotazione delle galassie, cioè il valore della velocità di rotazione delle loro componenti visibili in funzione della distanza dal centro, hanno in media un comportamento molto diverso da quello atteso. Esse infatti non decrescono verso valori piccoli della velocità via via che ci si allontana dal corpo luminoso della galassia, ma rimangono pressoché orizzontali, indicando un valore grosso modo costante della velocità fino a distanze parecchie volte più grandi delle dimensioni visibili delle galassie.<br />
Ciò dimostra che la sorgente di campo gravitazionale non può essere solo la materia luminosa, perché questa risulta avere una massa molto minore di quanto non si deduca dalla dinamica dei suoi elementi e, cosa assai più importante, di quanto sia necessario per assicurare alle galassie la loro compattezza e stabilità. Le osservazioni astronomiche mostrano quindi la presenza di un'entità indecifrabile, che accompagna e inviluppa la materia luminosa di un alone la cui natura e origine sono tuttora fra i problemi irrisolti della cosmologia moderna.</span><img src="http://www.mednat.org/new_scienza/buco%20nero.jpg" /></span></div><div><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Le proposte interpretative sono numerose ed in prevalenza intese ad attribuire alla materia oscura una natura particellare. Ognuna di queste ipotesi porta con se implicazioni di tipo osservativo che però finora appaiono verificate solo parzialmente, impedendo un'interpretazione univoca e consistente del mondo fisico. Ipotesi di tipo non particellare hanno contemplato una modificazione della legge newtoniana della gravitazione su scala galattica, e anche la collisione del nostro universo con uno parallelo, retto forse da leggi fisiche tali</span></span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px;">Il diagramma di Penrose fornisce una rappresentazione globale dello spazio-tempo di Schwarzchild.</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px;"> </span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px;">Il moto fisico è consentito solo all'interno dei coni di luce. I due universi U1 e U2 si sovrappongono solo</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px;">nella regione di buco nero, compresa fra l'orizzonte degli eventi e la singolarità di curvatura. Poiché è possibile muoversi solo rimanendo all'interno del cono di luce, un astronauta che provenga da U1 e che cada nel buco nero può incontrare un suo collega preveniente dall'universo parallelo U2 prima di finire sulla singolarità, da non consentire alla sua materia di emetter e assorbire radiazione. Le osservazioni mostrano però che la materia oscura risponde alla stessa legge universale della gravitazione che regola il nostro mondo in tutte le sue parti, per cui, nell'ipotesi di collisione con universi differenti, occorre ritenere che questi ultimi obbediscano alle stesse leggi fisiche del nostro universo. Ciò darebbe a esso una centralità troppo in contrasto con la completa casualità nella formazione degli universi-bolle; pertanto la possibilità che il nostro universo sia il risultato di una collisione è concettualmente remota.</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px;"> </span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px;">Se il nostro universo, pur non contaminato dal contenuto di uno parallelo, è tanto vicino a esso da sentirne l'effetto gravitazionale, di nuovo assumendo che esso generi un tale campo nel suo insieme, allora dovremmo osservare un'anisotropia su grande scala derivante da deformazioni mareali.</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px;"> </span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px;">Al momento le osservazioni non consentono do giungere a tale conclusione, per cui anche l'esistenza di altri universi oltre al nostro rimane solo un'ipotesi suggestiva. Ciononostante, l'idea che esistano universi paralleli, di origine e natura differenti, a cui si possa accedere dal nostro o che influenzino questo tramite connessioni permesse dalla fisica, pare non soccombere al vaglio della ragione, ma anzi radicarsi tanto più nell'immaginario scientifico quanto più il panorama del mondo fisico, dal macrocosmo all'infinitamente piccolo, appare complesso.</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px;">Invero quest'idea è resa plausibile dalle equazioni di Einstein. Queste formano un sistema di dieci equazioni differenziali non lineari del second'ordine, le cui soluzioni vengono chiamate genericamente "universi".</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px;"> </span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px;">A seconda delle ipotesi sui termini di sorgente e sulle condizioni al contorno, le equazioni di Einstein ammettono diverse soluzioni: decidere quale di queste sia fisicamente accettabile è compito difficile e non privo di ambiguità. Il criterio di selezione è quello della compatibilità delle soluzioni con quell'assetto logico che è il costrutto delle leggi fisiche, le quali per contro impongono rigidi vincoli, giustificati dall'esperienza, ma anche da convinzioni preconcette. Infatti, gli universi che noi rigettiamo solo perché non hanno certi requisiti di plausibilità possono trovare leggitimazione non appena questi requisiti mutano a seguito di nuove conoscenze.</span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px;"><br />
</span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 2px; -webkit-border-vertical-spacing: 2px;">Domani concluderò l'argomento con la seconda parte.</span></span>SSSGiacomohttp://www.blogger.com/profile/00860753425279917669noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-215106973460707415.post-80186013920078114572011-03-20T07:36:00.000-07:002011-03-20T07:36:49.145-07:00Il SoleSe non avete voglia di leggere vi posto qui un link con un video che riassume il contenuto del post(<a href="http://www.youtube.com/watch?v=SOz1bpRk08k">http://www.youtube.com/watch?v=SOz1bpRk08k</a>)<br />
Il sole è la stella madre del nostro sistema solare,attorno al quale ruotano 9 pianeti(Mercurio,Venere,Terra,Marte,Giove,Saturno,Urano,Nettuno e Plutone),con i relativi satelliti,corpi minori e polveri.<br />
Il Sole è una stella media-piccola,classificata come una nana gialla,con temperatura superficiale di circa 5780 K,costituita per 74% idrogeno, 25% elio e una piccola percentuale di metalli pesanti.Ogni secondo le reazioni nucleari del Sole producano <span class="Apple-style-span" style="font-family: sans-serif; font-size: 13px; line-height: 19px;"><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Notazione_scientifica" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial; background-image: none; background-origin: initial; text-decoration: none;" title="Notazione scientifica">10<sup style="line-height: 1em;">26</sup></a></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: sans-serif; font-size: 13px; line-height: 19px;"> </span><span class="Apple-style-span" style="font-family: sans-serif; font-size: 13px; line-height: 19px;"><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Joule" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial; background-image: none; background-origin: initial; text-decoration: none;" title="Joule">J</a> di energia,emessa come radiazione elettromagnetica e flusso di particelle.Tutto ciò permette la vita sulla terra.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: sans-serif; font-size: 13px; line-height: 19px;">Il Sole orbita ad una distanza dal centro della Via Lattea stimata intorno ai 26000 anni luce.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: sans-serif; font-size: 13px; line-height: 19px;">Si pensa che il Sole si sia formato circa 5 miliardi di anni fa dall'esplosione ,</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: sans-serif; font-size: 13px; line-height: 19px;">di una o più <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Supernova" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial; background-image: none; background-origin: initial; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; color: #0645ad; text-decoration: none;" title="Supernova">supernovae</a> nelle vicinanze di un'estesa <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Nube_molecolare" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial; background-image: none; background-origin: initial; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; color: #0645ad; text-decoration: none;">nube molecolare</a> del Braccio di Orione.Il Sole al giorno d'oggi è in una fase di stabilità,nel quale l'idrogeno viene trasformato in elio con produzione di energia.Si pensa che tra altri 5 miliardi di anni l'idrogeno contenuto nel Sole si esaurirà,così entrerà in una fase di forte instabilità,formando una gigante rossa,che dall'elio formerà carbonio e ossigeno.Le dimensioni della gigante rossa saranno 100 volte quelle attuali,così Mercurio,Venere e probabilmente la terra verranno inglobate nella stella morente.Così anche la gigante rossa degenererà,formando una nana bianca,che dopo miliardi di anni si raffredderà diventando una nana nera.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: sans-serif; font-size: 13px; line-height: 19px;"></span><br />
<div style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: medium; line-height: normal;">Nulla si conosce sul nucleo solare, perciò le indagini si limitano alla fotosfera, che è la parte luminosa a noi visibile e all'atmosfera che la circonda e che può essere esaminata durante le <a href="http://astrolink.mclink.it/eclipse.htm">eclissi</a>, quando cioè la <a href="http://astrolink.mclink.it/luna.htm">Luna</a> copre la massima parte del disco solare e perciò l'atmosfera non è più abbagliata dalla fotosfera. Concludendo, la struttura solare si può chematizzare così:</div><menu style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: medium; line-height: normal;"><br />
<li>nucleo</li><br />
<li>fotosfera (con macchie e facole)</li><br />
<li>atmosfera (stato di inversione, cromosfera, corona solare) </li><br />
<li><h3>Il Nucleo</h3>Per la conoscenza del nucleo ci si basa sull'evoluzione stellare; si calcola che la temperatura del nucleo debba raggiungere i 10 milioni di gradi Kelvin e che per questa elevatissima temperatura la materia debba essere allo stato gassoso.<h3>La Fotosfera</h3>La fotosfera all'indagine spettroscopica risulta costituita da vari elementi chimici. Mentre il Berillio e il Boro sono presenti in piccolissima quantiaà, poichè distrutti dalle reazioni termonucleari durante la fase giovanile del Sole, l'Idrogeno e l'Elio sono di gran lunga i più abbondanti; infatti l'80% dell'energia solare è dovuto alla trasformazione dell'Idrogeno in Elio.La fotosfera ha l'aspetto ora di reticolo luminoso, ora di granuli, interrotti da macchie (aventi diametro di 500-800km). Le macchie sono aperture superficiali di cavità profonde fino a migliaia di km occupate da vapori e gas in parte non luminosi; sono sede di grandiosi fenomeni dinamici, termici, magnetici, elettrici dovuti all'attività interna del Sole. Esse di spostano dal margine orientale (sinistro per chi guarda il Sole nel nostro emisfero e avendo il Nordo alle spalle) verso ovest. Ciò ha permesso di affermare il movimento di rotazione del Sole da Ovest ad Est intorno ad un asse che è quasi perpendicolare al piano dell'orbita terrestre e che avviene in un periodo di 25-34 giorni nostri e precisamente: rotazione all'equatore in 25 giorni, ai poli 34 giorni.<br />
Ciò dimostra, non essendo uguale la durata di rotazione di tutti i punti, che il Sole almeno in superficie non è solido e che la velocità di rotazione del Sole, oltre che aumentare verso l'equatore, aumenta anche con l'altezza dei diversi strati della sua atmosfera; però nelle regioni molto alte la velocità non è uniforme.<br />
Anche la distribuzione delle macchie non è unifrome e il loro numero non è costante. Inoltre esse si muovono indipendentemente dal moto di rotazione. Nei periodi di attività le macchie compaiono a circa 40g di latitudine nord e sud e lentamente discendono verso l'equatore fino a circa 5g dove vanno estinguendosi, mentre nelle zone suddette di 40g ne compaioni delle altre prima che le precedenti siano scomparse.<br />
Attorno ai bordi delle macchie si osservano della facole cioè delle zone molto luminose. L'attività delle macchie raggiunge un massimo gni 11 anni. Quando il numero delle macchie è elevato e quando assai forte è l'intensità dei campi magnetici, la corona solare, durante le <a href="http://astrolink.mclink.it/eclipse.htm">eclissi</a> totali, appare solcata da pennacchi emergenti come petali di una dalia. Inoltre tali campi magnetici fanno da schermo ai raggi cosmici galattici, cosicchè un numero minore di questi ultimi raggiunge l'atmosfera terrestre. La maggiore o minore quantità di raggi cosmici è importante per la formazione, nella nostra atmosfera, del Carbonio 14 (C14) dovuta appunto alla loro azione. Poichè il C14 viene fissato dai vegetali insieme al C12 in conseguenza della fotosintesi, determinando la quantità di C14 presente nei composti organici degli anelli annuali che si formano nel tronco degli alberi, è possibile conoscere le fluttuazioni delle macchie solari avvenute nel passato. Infatti quando il Sole è meno attivo, il suo campo magnetico è meno esteso e di conseguenza la <a href="http://astrolink.mclink.it/terra.htm">Terra</a> riceve un maggior numero di raggi cosmici e nella sua atmosfera la percentuale di C14 aumenta.<br />
<br />
<br />
<h3>L'Atmosfera</h3><div>È dimostrata la sua presenza dall'attenuarsi dello splendore della fotosfera dal centro verso i margini. Questa atmosfera si rende visibile durante le <a href="http://astrolink.mclink.it/eclipse.htm">eclissi</a> titali ed e' brillante e rosea. Lo strato di questa atmosfera più vicino alla fotosfera è detto lo strato di inversione, miscuglio di vapori e di gas dello spessore di qualche migliaio di chilometri; la sua presenza è dimostrata dall'esame spetroscopico: cioè lo spettro della fotosfera sarebbe uno spettro continuo se i raggi luminosi provenienti da essa non attraversassero la zona di inversione, dove i vapori e i gas dei numerosi elementi chimici che vi si trovano assorbono le radiazioni corripsondenti a quelli che essi emetterebbero se si comportassero come sorgenti luminose. Perciò lo spettro solare è costituito da un fondo continuo emesso dalla fotosfera. colcato da righe nere dovute all'assorbimento da parte dei gas dello strato di inversione.Segue la cromosfera che è la zona più luminosa dell'atmosfera solare, alta 7000-9000km, di spelndore vario; sembra che in essa avvengano continue esplosioni, soprattutto in corrispondenza delle macchie della fotosfera, dove appunto si osservano delle protuberanze (getti di Idrogeno) della'ltezza di centinaia di migliai di chilometri, e dei brillamenti che sono improvvisi aumenti di luminosità accompagnati da espulsioni di particelle ionizzate, di radiazioni e di raggi X.<br />
Segue infine la corona solare dello spessore di circa 300.000km, di spledore maggiore quando ci sono le macchie. Essa è costituita di plasma in movimento turbolento generante una espansione continua di materiae solare altamente ionizzato (elettroni, protoni e nuclei di Elio), il "vento solare", messo in evidenza da sonde spaziali.<br />
La causa principale della fuga del vento solare è il campo gravitazionale del Sole che, nello sforzo di trattenere il gas coronale entro un volume chiuso, non fa che provocare la continua accelerzione di esso verso lo spazio interplanetario.<br />
La struttura della corona, che è visibile e perciò oggetto di studio solo durante le <a href="http://astrolink.mclink.it/eclipse.htm">eclissi</a> totali di Sole, varia notevolmente da un'celisse all'altra e la sua forma è connessa al ciclo undecennale della macchie solari, presentandosi più irregolare quando il numero delle macchie è al minimo.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiiW3qalK5jObnhIWWyruF7T3pauEJdgiQ7gu4Vsuda4GpBTjfU84CfOshZtI0FNlh-nPrwA4HYLyTjWocdpMtWVmSmf9xAl4GDXFqGgr-DWolw3X7L6AZYzLTrvPLIbZUsMQQtsNLWuZj/s1600/imgres.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiiW3qalK5jObnhIWWyruF7T3pauEJdgiQ7gu4Vsuda4GpBTjfU84CfOshZtI0FNlh-nPrwA4HYLyTjWocdpMtWVmSmf9xAl4GDXFqGgr-DWolw3X7L6AZYzLTrvPLIbZUsMQQtsNLWuZj/s1600/imgres.jpg" /></a></div>Nella corona si distinguono nettamente tre zone: la prima, alta circa due raggi solari (cioè circa 1.400.000km) è detta corona elettronica, perchè i suoi elettroni liberi diffondono la luce fotosferica e il suo spettro non presenta ricghe di assorbimento ma è continuo ed è perciò deto "K" (dal tedesco Kontinuum); segue la zona "F" così detta perchè nel suo spettro compaiono righe di Fraunhofer (di assorbimento); essa è quindi poco luminosa, ma la luce fotosferica viene diffusa dalla polvvere cosmica. La terza è molto rarefatta e la sua luce molto debole è dovuta agli ioni eccitati. È da questa zona che si origina il "vento solare".</div></li><br />
</menu>SSSGiacomohttp://www.blogger.com/profile/00860753425279917669noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-215106973460707415.post-76720137146520534052011-03-17T13:14:00.000-07:002011-03-17T13:21:41.001-07:00Assignement 1Ci sono molti siti nei quali è semplicissimo trovare i feed RSS.Prendiamo per esempio questo sito,che io uso per aggiornarmi su nuove notizie e scoperte dell'Universo:<a href="http://www.astronomia.com/rss-2/">http://www.astronomia.com/rss-2/</a>.Come potete vedere voi stessi è semplicissimo trovare i feed.Basta cliccare sullo spazio apposito e tutto è già fatto.Su siti come <a href="http://www.repubblica.it/">http://www.repubblica.it</a>,mi è risultato molto più difficile trovare i feed.Un modo abbastanza rapido che ho trovato è stato quello di scrivere ""feed" nel campo di ricerca di Repubblica.Così facendo uno trova il feed che gli interessano.Come scienza,politica,tecnologie e via dicendo.Un altro modo più preciso che ci ho messo un po' di più per trovarlo è andare in fondo alla home del sito cliccare ----> mappa del sito,poi ---->RSS e poi ci sono tutti i feed di repubblica.it raggruppati,e se uno vuole c'è anche una guida su come fare per usarli.Un po' più meticoloso per riuscire a trovarli(almeno per me)però più preciso.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/nJZVJoTSDyw?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>SSSGiacomohttp://www.blogger.com/profile/00860753425279917669noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-215106973460707415.post-8944708525044420712011-03-15T09:39:00.000-07:002011-03-15T09:39:42.643-07:002012:Fine del Mondo?<i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>Come tutti ormai sappiamo,secondo il calendario Maya il 21 dicembre del 2012 sarebbe la fine del mondo.Già su questa considerazione,secondo il quale i Maya avrebbero decretato in tale data la fine del mondo,ci sarebbe molto da discutere,ma passiamo oltre nel vivo della questione.Quindi mi raccomando il 20 dicembre mi raccomando non affollatevi nei negozi a comprare i regali di Natale,tanto saranno le vostre ultime 24 ore.Poi il mondo finirà, in grande stile: eruzioni vulcaniche, tsunami, tempeste magnetiche, uragani devastanti, radiazioni dallo spazio, la comparsa di un fantomatico pianeta scateneranno l’apocalisse.Provate a girare un po' di siti internet e troverete scritto proprio tutto ciò.Le stesse teorie potrete trovarle anche su diversi libri e addirittura sul kolossal americano 2012.</b></span></i><br />
<i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>Prima di tutto vorrei dirvi i motivi di questa convinzione della fine del mondo nel 2012.</b></span></i><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><b>1)Il 20 dicembre del 2012 il calendario Maya termina</b></i></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><b>2)Il 21 dicembre è il solstizio d'inverno e il Sole si troverà in una rarissima posizione,in cui si trova ogni 26000 anni(allineato con il centro della Via Lattea)</b></i></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><b>3)Nel 2012 l'attività solare avrà un picco che paralizzerà completamente la nostra società</b></i></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><b>4)Il Polo Nord e il Polo Sud potrebbero invertirsi</b></i></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><span class="Apple-style-span" style="font-style: normal;"><b>5)Il 21 dicembre 2012 un pianeta misterioso (pianeta X, o Nibiru) la cui orbita è aldilà di Plutone si scontrerà con la Terra.</b></span></i></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><span class="Apple-style-span" style="font-style: normal;"><b>6)Il Vulcano di Yellowstone erutterà con una potenza inimmaginabile causando danni imprevedibili</b></span></i></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><span class="Apple-style-span" style="font-style: normal;"><b>7)Tutto ciò secondo alcuni profeti è scritto sulla lettura esoterica del primo libro della Genesi e dello Yi Jing</b></span></i></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>Analizziamo punto per punto:</b></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>1)I Maya avevano 3 calendari.L'ultimo chiamato "Lungo Computo" 1,872,000 e terminava proprio il 21\12\12.Molti esperti dicono che questa data rappresenta la fine del ciclo,un evento di grande festa.Un po' come noi festeggiamo la fine e l'inizio dell'anno,senza minimamente pensare che sia la fine del mondo.</b></span><br />
<b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">2) l’allineamento astronomico non è pericoloso o raro: gli astronomi ne osservano in continuazione. Nel 2002, per esempio, 5 pianeti si sono allineati nell’arco di 33 gradi senza alcuna conseguenza.</span></b><br />
<b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Barlume di verità<br />
L’allineamento del Sole con il piano equatoriale della Via Lattea è comunque un fenomeno “vero”. Anzi c’è già stato, nel 1998. Il sole transita lungo questo equatore (arbitrario, come qualsiasi linea di demarcazione, come per esempio il meridiano di Greenwich) ogni 32 milioni di anni circa. Difficile riuscire a pensare che allineamenti così lenti e tra strutture così differenti (una stella rispetto a una galassia) possa portare a cambiamenti così repentini.</span></b><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>3)E' normalissimo che l'attività solare nel 2012 avrà un picco.Questo perchè l'attività solare ha un ciclo undecennale.Quindi nel 2000,così come ogni 11\12 anni,c'è stato questo picco e non è mai successo niente.L'unica cosa da dire è che le particelle emesse dal Sole in questi anni in cui l'attività solare è maggiore possono danneggiare satelliti e provocare blackout ad elevate latitudini(non la fine del mondo direi).</b></span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>4)Questo punto è il più bizzarro.Quando il calendario Maya finirà,la rotazione terrestre si fermerà per 72 ore,per poi riprendere a ruotare nel senso contrario con la conseguente inversione dei poli,arrivando alla perdita dello scudo magnetico naturale terrestre così da rimanere esposti a raggi cosmici e radiazioni solari.</b></span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>Prima di tutto le inversioni impiegano migliaia e migliaia di anni ad avvenire e in seconda cosa la Terra non rimane mai scoperta del suo campo magnetico.Di queste inversioni o cambiamenti ce ne sono stati molti nel corso della vita del nostro pianeta,ma la vita non si è mai estinta.Comunque questa inversione non avverrà in un paio d'anni ma ci vorranno millenni.</b></span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>5)Questo decimo pianeta e la sua orbita la potete trovare soltanto su internet dicono gli esperti,nel cosmo reale non c'è alcuna traccia.</b></span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>6)Su questo punto mi dilungo poco.I geologi non prevedano un 'altra eruttazione del vulcano di Yellowstone da qui a 10 anni.</b></span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>7)Su i testi citati non si parla della fine del mondo nel 2012.</b></span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b><br />
</b></span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>La conclusione è che tutte queste ipotesi, gli scenari che molti pseudo scienziati propongono sono soltanto colossali bufale. Nessuna, ma proprio nessuna delle teorie di catastrofe intorno al 2012 ha il minimo fondamento non solo nella scienza, ma nella realtà. Perché allora tanta gente ci crede?<br />
Ne sono affascinati perché rispondono a domande antiche: come è nata la vita, quando finirà, siamo soli nell’universo, c’è un modo per salvarsi, ci sono dei predestinati? Storie come queste mostrano come l’irrazionale a volte si camuffi da scienza, ne adotti il linguaggio per rendere credibili le affermazioni più strampalate. Alcuni, basandosi su questa “credibilità” posticcia se ne approfittano, guadagnandoci.</b></span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>Tutte queste teorie sulla fine del Mondo sono già state dette e riproposte moltissime volte,come alla fine del millennio scorso.</b></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhN3_rOl3dImyNjBKyFRM3uh-R71N97s3CcE79gH415nirWzkpVBfDLDPAE6Gk3s-VTD1EA42m8YdIYHY1sCzMSoFoOrx7tkb5T5V21khrJZAstedGC7K-r8SNpA7LggrfkbanzxjY_j3Py/s1600/2012_finedelmondo1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="288" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhN3_rOl3dImyNjBKyFRM3uh-R71N97s3CcE79gH415nirWzkpVBfDLDPAE6Gk3s-VTD1EA42m8YdIYHY1sCzMSoFoOrx7tkb5T5V21khrJZAstedGC7K-r8SNpA7LggrfkbanzxjY_j3Py/s320/2012_finedelmondo1.jpg" width="320" /></a></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>Comunque se dopo questa lettura gli scettici sono sempre convinti della fine del mondo,il 20\12\12 potete donare tutti i vostri averi a me,tanto poi il giorno dopo finisce tutto. :-)</b></span></div>SSSGiacomohttp://www.blogger.com/profile/00860753425279917669noreply@blogger.com0