L'infinito

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Cosa nasconde lo spazio infinito?Ci sono altre forme di vita?Saremo in grado di trovarle?

mercoledì 18 maggio 2011

Gli asteroidi e un eventuale impatto con la Terra

Le ultime ricerche, collegate al celeberrimo asteroide Apophis, sembravano indicare che la migliore strategia per scongiurare l’impatto di un asteroide pericoloso per la Terra sia quella di cercare di deviarne la traiettoria. Tuttavia, l’esatto rischio di scontro si conoscerebbe soltanto poco tempo prima, quando ormai qualsiasi manovra correttiva sarebbe inutile. Sperare che le Nazioni trovino un accordo preliminare per l’invio di una missione terribilmente dispendiosa, senza una sicurezza del disastro, è utopia pura. Nel caso di Apophis si è arrivati pensino a pensare che sarebbe stato meglio evacuare tutta la California e ricostruirne le città piuttosto che “rischiare” una missione spaziale di correzione orbitale. Questa, purtroppo, è la politica…
Ricordiamo che un eventuale impatto di Apophis con la Terra nel 2036 libererebbe un’energia pari a 68000 volte quella della bomba atomica di Hiroshima. E Apophis è piccolo, nettamente inferiore al chilometro di diametro. Fortunatamente, sembra ormai del tutto scongiurato il pericolo Apophis, ma asteroidi con la cattiva abitudine di passare vicino al nostro pianeta ve ne sono tanti, circa un migliaio superiori al chilometro, e quindi l’evento prima o poi capiterà e la burocrazia politica mondiale, con le sue lentezze e indecisioni, potrebbe portarci verso una fine simile a quella dei dinosauri di 65 milioni di anni fa.
Nel caso di Apophis si pensava di agire con il cosiddetto “trattore gravitazionale”, ossia con un’astronave “pesante”, da inserire molto vicina all’asteroide. I suoi razzi l’avrebbero mantenuta immobile rispetto all’oggetto celeste e avrebbero compensato la sua attrazione gravitazionale. Come conseguenza, dato che anche la piccola astronave avrebbe attratto leggermente l’asteroide, quest’ultimo si sarebbe spostato lentamente verso di lei fino a cambiare l’orbita quel tanto che bastava per non colpire la Terra.
La strategia operativa del trattore gravitazionale
La strategia operativa del “trattore gravitazionale”. L’astronave T è mantenuta “ferma” dai getti dei suoi razzi (controllati in modo da non investire l’asteroide). L’asteroide A è attratto lentamente verso il velivolo spaziale e cambia lentamente la sua orbita attorno al Sole, scongiurando l’impatto.

Bellissima tecnica, ma da eseguire molto tempo prima dell’impatto (anni) e con il problema di far scorrere lentamente l’ipotetico punto di scontro sulla superficie del nostro pianeta. Questo si sarebbe spostato lungo un arco lunghissimo, attraversando Nazioni diverse, prima di uscire dalla Terra. E chi avrebbe diretto le manovre? E se si fosse guastato il sistema spaziale? E se magari fosse stato “bloccato” volontariamente sopra qualche paese “scomodo”? Insomma, il gioco del potere e degli interessi economici avrebbe facilmente vinto sui rischi di una catastrofe “locale”.

Nel frattempo. Però, qualcuno ha pensato anche a soluzioni diverse. Una sembra particolarmente interessante, anche perché estremamente semplice e -a prima vista- banale. Come spesso capita, sono proprio le idee ovvie che si dimostrano le più intriganti: in fondo le leggi della Natura sono molto meno complesse delle formule intricate che si costruiscono quando ancora si brancola nel buio. Gregory Matloff del City Tech di New York, in collaborazione con la NASA ha scoperto l’uovo di Colombo, forse pensando a quanto capita comunemente sulle comete.
Queste ultime, a mano a mano che si avvicinano al Sole, e quindi si riscaldano, iniziano a sublimare il ghiaccio che le compone, liberando getti di gas che si disperdono nello spazio. Parecchie missioni hanno mostrato benissimo come questo avviene naturalmente.

Durante queste fasi peculiari, la cometa non segue soltanto la legge dettata da Newton, ma subisce effetti non gravitazionali derivanti dai getti di materiale. Ne deriva che il suo movimento è difficilmente controllabile e la sua traiettoria subisce variazioni anche importanti.
Gli asteroidi non sono, ovviamente, come le comete, ma non sono nemmeno troppo diversi. Sicuramente il calore del Sole non riesce a fargli sublimare il ghiaccio (sempre che ne abbiano) e nemmeno a modificargli l’orbita, se non solo attraverso la pressione di radiazione e alcuni effetti di piccola entità che tendono a farli migrare lentamente verso le zone più interne o più esterne, su tempi lunghissimi. Noi, invece, avremmo bisogno di qualcosa di veramente rapido e decisivo.
Tuttavia, se non si può cambiare la composizione degli asteroidi, si può cambiare la “potenza” del calore solare. Matloff ha così studiato la possibilità di riscaldare sufficientemente la superficie di un asteroide in modo da creare un getto di materia gassosa, tale da cambiargli l’orbita di quel tanto che basta per scongiurare la catastrofe. Per concentrare i raggi solari, sarebbero sufficienti due vele solari (non servirebbero solo per viaggiare nello Spazio…) posizionate nel punto giusto e con le giuste dimensioni. Esse sarebbero costruite con superfici di metallo riflettente sottilissime, pari a un decimo dello spessore di un capello umano. Esse viaggerebbero per un anno a fianco dell’asteroide e ne riscalderebbero una sua parte fino a creare un getto violento e continuo di materiale. Insomma, creerebbero una cometa artificiale e controllata.
Per potere ottenere lo scopo bisogna studiare bene fino a quale profondità deve arrivare il calore. Né troppo in profondità (col rischio di scaldare soltanto), né troppo superficialmente. Matloff e il suo gruppo hanno indicato che la giusta posizione dovrebbe aggirarsi intorno al decimo di millimetro sotto la superficie. Ovviamente, ciò dipenderebbe anche dalla struttura fisico-chimica dell’asteroide, ma le osservazioni spettroscopiche preventive darebbero i dati necessari.
Le ricerche di laboratorio continuano, agendo su esempi di svariati meteoriti, in modo da avere una chiara idea di quando, quanto e come si dovrebbe agire a seconda della composizione dell’oggetto “bersaglio”. Si comincia anche a pensare di utilizzare il passaggio ravvicinato di Apophis del 2029 per sfruttarlo come banco di prova, non essendoci rischi di alterare la situazione in modo peggiorativo. Tuttavia, gli USA e la Russia hanno idee discordanti a riguardo. Ovviamente…

Speriamo che prima del “vero” e “sicuro” scontro futuro (che sicuramente prima o poi giungerà), la mente umana sia progredita almeno come la tecnologia spaziale…
I dinosauri sono stati padroni della Terra per più di 180 milioni di anni.Poi un asteroide li ha fatti estinguere...chissà se anche noi avremo questa "fortuna" di vivere così a lungo.Resta il fatto che statisticamente la probabilità che un asteroide(di dimensioni sufficienti a causare una catastrofe) ci colpisca è molto bassa

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