L'infinito

L'infinito
Cosa nasconde lo spazio infinito?Ci sono altre forme di vita?Saremo in grado di trovarle?

martedì 12 aprile 2011

50 anni dal primo viaggio nello spazio


Oggi come avrete certamente notato dal Doodle di Google si celebrano i 50 anni dal primo volo umano nello spazio ad opera del grande astronauta russo Yuri Gagarin. Il cosmonauta sovietico a bordo della navicella Vostok-1 il 12 aprile 1961, dopo aver compiuto un'intera orbita ellittica attorno alla Terra alla velocità di oltre 27mila chilometri orari e aver raggiunto un'altitudine massima di 302 chilometri e una minima di 175 ritornò sulla Terra dopo un'ora e 48 minuti. La sua frase "Da quassù la Terra è bellissima, azzurra, e non ci sono confini o frontiere" fece il giro del mondo.
Tra le tante manifestazioni, convegni e ritrovi organizzati in Italia per commemorare questo storico evento ve ne segnalo alcuni che mi sono parsi particolarmente interessanti:
"Dall'uomo nello spazio allo spazio per l'uomo" è un convegno che avrà luogo oggi al CNR di Sesto Fiorentino (Firenze) alle ore 14.30 e che avrà il privilegio di ospitare la celebre e simpaticissima astrofisica Margherita Hack che parlerà del tema "Scoperta di nuovi aspetti dell'Universo". Tanti i nomi di spicco tra cui Ettore Perozzi di Telespazio con "Fuori dalla culla" e Giorgio Fiocco dell'Università La Sapienza di Roma con "Sviluppi dell'attività spaziale" e poi Armando Buccheri della Selex Galileo, di Ruggero Casacchia e Alberto Mugnai del CNR, di Mario Cosmo dell'Agenzia Spaziale Italiana, e quindi di Guido Levrini dell'ESA (European Space Agency).
Per tale missione Gagarin aveva scelto il soprannome Кедр “Kedr” (“cedro”), usato durante il collegamento via radio. Il volo ebbe iniziò alle ore 9.07 di Mosca, all’interno della navicella Vostok 1 (Oriente 1), del peso di 4,7 t.  Compì un’intera orbita ellittica attorno alla Terra, raggiungendo un’altitudine massima di 302 km e una minima di 175 km, viaggiando a una velocità di 27.400 km/h.
Dopo 88 minuti di volo intorno al nostro pianeta, senza avere il controllo della navicella spaziale, guidato da un computer controllato dalla base, la capsula frenò la sua corsa accendendo i retrorazzi, in modo da consentire il rientro nell’atmosfera terrestre. Il volo terminò alle 10.20 ora di Mosca, in un campo vicino alla città di Takhtarova, dove  Gagarinvenne espulso dall’abitacolo e paracadutato a terra.
E oggi,  in ricordo di quella data, la Big G  ha messo a punto un logo d’eccezione. Al  posto delle due O del nome del motore di ricerca sono stati inseriti un astronauta col suo casco spaziale e  il mappamondo del nostro pianeta. E ancora, non  appena si seleziona il logo col puntatore, dalla seconda O, parte un missile.
Un video con le immagini del 12 aprile del 1961

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