L'infinito

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Cosa nasconde lo spazio infinito?Ci sono altre forme di vita?Saremo in grado di trovarle?

domenica 10 aprile 2011

Venere:il Pianeta che un tempo era simile alla Terra

Prima di tutto un video  bellissimo su questo strano pianeta.Vi consiglio la visione.
Venere è il secondo pianeta del Sistema Solare in ordine di distanza dal Sole, con un'orbita della durata di 224,7 giorni terrestri.È l'oggetto naturale più luminoso nel cielo notturno, con l'eccezione della Luna. Venere raggiunge la sua massima brillantezza poco prima dell'alba o poco dopo il tramonto, e per questa ragione è spesso chiamata la "Stella del Mattino" o la "Stella della Sera".
Venere è il pianeta più caldo del sistema solare e non è dotato di satelliti o anelli e ha un campo magnetico debole.
Classificato come un pianeta terrestre, a volte è definito il "pianeta gemello" della Terra, poiché i due mondi sono molto simili per quanto riguarda criteri quali dimensioni e massa.La sonda Venus Express ha permesso di elaborare la prima mappa infrarossa dell’emisfero sud di Venere ed ha fornito ulteriori spunti per pensare che in tempi, forse non troppo remoti, il pianeta gemello della Terra per dimensioni, fosse anche simile a lei per la presenza di oceani d’acqua e di una tettonica a placche. La mappa è stata costruita utilizzando un migliaio di immagini riprese tra il 2006 ed il 2007 in una speciale lunghezza d’onda che ha permesso di vedere attraverso la spessa e impenetrabile coltre di nubi. Prima di questa missione, si conosceva già bene la superficie venusiana attraverso osservazioni radar, ma solo la nuova tecnica permette di studiare la composizione chimica delle rocce.
Una bellissima mappa di Venere ottenuta attraverso osservazioni radar
Una bellissima mappa di Venere ottenuta attraverso osservazioni radar. Benché ad alta risoluzione, non ci indica però la composizione chimica del suolo (i colori sono falsi e indicano solo l’altezza relativa delle varie zone; blu le più basse e verdi e marroni le più alte)
Proprio questi dati sembrano avvalorare maggiormente l’ipotesi che vasti oceani coprissero il pianeta e che gli alti ed enormi altopiani fossero continenti dominati da attività vulcanica. Non vi sono ancora prove certe, ma sicuramente le rocce delle zone più alte sono diverse da quella dei bacini. La differenza viene evidenziata dalla quantità di luce infrarossa che viene irraggiata nello spazio. Esse emettono più o meno calore a seconda della composizione chimica. Ricordiamo che le otto missioni russe che toccarono la superficie di Venere trovarono solo rocce basaltiche, ma non si posarono mai sugli altopiani. Ora si nota che questi sono composti da rocce più chiare e particolarmente antiche, molto simili al granito che sulla Terra forma la maggior parte dei continenti. Il granito si forma quando rocce di basalto sono risucchiate verso gli strati sottostanti la crosta dal movimento reciproco dei continenti (il processo noto come tettonica a placche). L’acqua si combina con queste e la loro mistura viene poi restituita in superficie dalle eruzioni vulcaniche. Se ciò che si vede fosse proprio granito avremmo una prova praticamente sicura della passata esistenza di acqua e di tettonica. Per far ciò bisognerebbe mandare una sonda sul suolo più chiaro.
Sembrerebbe che non ci sia più attività vulcanica, dato che le variazioni di temperatura nelle varie immagini non supera mai i 20°C, mentre la presenza di lava dovrebbe portare a differenze ben maggiori. Tuttavia, niente è ancora detto, dato che la grandezza di Venere è tale da permettersi di avere un interno caldo e fluido come quello della Terra. Ricordiamo che il calore dell’interno planetario dipende dalla quantità di elementi radioattivi che decadono producendo energia e di conseguenza dalla massa totale. Mercurio, la Luna, Marte si sono “spenti” in fretta essendo molto più piccoli e quindi con una minore abbondanza di elementi radioattivi. Vale la pena spiegare meglio questo fatto: la massa di un corpo celeste va con il volume, ossia con il cubo delle dimensioni, mentre la trasmissione di calore verso la superficie va con l’area e quindi con il quadrato delle dimensioni. Un oggetto che è il doppio di un altro come diametro, ha un volume e quindi una massa ben otto volte più grande (a parità di densità, ovviamente), ma una superficie solo quattro volte maggiore. Ne deriva quindi che la trasmissioni di calore verso l’esterno (che dipende dalla superficie) si esaurisce più lentamente nell’oggetto più grande. In altre parole la quantità di elementi radioattivi, otto volte maggiore, si disperde solo quattro volte più velocemente (Questo commento è degno del Conti :D).
Figura 1
D’altra parte, però, certe rocce molto scure potrebbero essere segno di colate laviche particolarmente recenti. Nuovi studi permetteranno di capire come mai un pianeta così simile a noi abbia perso tutta la sua acqua liquida  e sia diventato così caldo ed inospitale. La sola distanza dal Sole non può sicuramente spiegarlo. I misteri a volte sono ancora molto vicini a noi …
Un’immagine dei risultati ottenuti dalla Venus Express
Una bellissima mappa di Venere ottenuta attraverso osservazioni radar. Benché ad alta risoluzione, non ci indica però la composizione chimica del suolo (i colori sono falsi e indicano solo l’altezza relativa delle varie zone; blu le più basse e verdi e marroni le più alte)

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